<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Ponte Schiavoni è in sicurezza
I volontari anticipano i Comuni

Il Ponte Schiavoni: è stato risistemato da un gruppo di volontari
Il Ponte Schiavoni: è stato risistemato da un gruppo di volontari
Il Ponte Schiavoni: è stato risistemato da un gruppo di volontari
Il Ponte Schiavoni: è stato risistemato da un gruppo di volontari

Il Ponte Schiavoni, nel punto in cui vi sono due curve a gomito, sulla strada che porta a Mezzane, è stato messo in sicurezza con il lavoro dei volontari. Un gruppo costituito da alpini, artiglieri, carabinieri in congedo, coltivatori diretti e donatori di sangue si è dato da fare per ripristinare le sponde protettive del ponte che risale ai primi anni del 1900 e che sorge in un territorio di confine tra i Comuni di Mezzane e di Lavagno.

Proprio come il famoso cane che con due padroni rischia di morire di fame, il ponte, collocato tra l’altro in un posto in cui si trova anche un’area pic-nic frequentata pure da famiglie con figli piccoli, costituiva un serio pericolo perché era privo delle sponde protettive laterali.

Con il passare del tempo, e a causa di lavori realizzati lì vicino, quelle protezioni erano finite nel greto del torrente Mezzane, compiendo un salto di parecchi metri.

Molte erano state le sollecitazioni perché i due Comuni intervenissero per eliminare quel pericolo: c’era infatti il rischio che anche alle persone potesse accadere la stessa sorte delle sponde del ponte. Ma il Comune di Mezzane rispondeva che quel lavoro non era di sua competenza perché il ponte sorge nel territorio di Lavagno e quest’ultimo affermava, invece, di avere altre priorità, ben importanti, a cui destinare le proprie attenzioni ed i propri soldi. Veniva così concessa l’autorizzazione ai volontari, che insistevano sulla necessità di mettere in sicurezza il ponte, di intervenire a loro spese.

Vista la determinazione del gruppo di mettersi all’opera, il Comune di Mezzane ha dato loro una mano, fornendo gratuitamente l’uso di uno scavatore grazie al quale è stato possibile recuperare i pilastri in pietra che costituivano parte delle protezioni laterali del ponte. Rimessi al loro posto i pesanti blocchi di pietra, i volontari hanno provveduto ad acquistare e a mettere in opera le barre di ferro necessarie per ultimare la protezione.

Ora la sicurezza di non cadere dal ponte dentro il greto del torrente è assicurata. Resta, però, da valutare con attenzione la fessura che si vede sul ponte, guardando in alto dal letto del torrente: un taglio orizzontale che attraversa tutta la larghezza del manufatto. Visto che su di esso transitano trattori, camion ed anche pullman che si recano alla cantina Latium lì vicina, sarebbe ben opportuno valutare la solidità del ponte e la sua effettiva portata. Questo, naturalmente, prima che succeda qualcosa di spiacevole.G.C.

Suggerimenti