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Piante e uomini, il nuovo libro degli studenti è dentro al parco

La Val Nera, l’itinerario delle sorgenti e il parco naturalistico di Roncà diventano obiettivo di due progetti didattici per gli studenti del corso serale di agraria all’Istituto di istruzione superiori «Stefani-Bentegodi» di Caldiero. Una trentina dei 40 studenti delle quinte del serale, hanno dedicato infatti una mattina alla primissima esplorazione dell’area naturalistica che censiranno dal punto di vista delle specie arboree ed arbustive e anche dal punto di vista sociologico, storico ed economico, con un progetto di ricerca sulla epistemiologia dell’agricoltura della Lessinia. L’iniziativa permetterà di arricchire l’itinerario naturalistico, collegato col museo dei fossili di Roncà, che studenti e docenti hanno visitato prima di mettersi in cammino, con una tabellazione ad hoc in due lingue e aggiungerà un ingrediente alla «ricetta» per la Val d’Alpone come sito riconosciuto dall’Unesco. Come? Non solo grazie al collegamento col museo ma anche attraverso la piccola «guida verde» che sarà a fine progetto. Ecco perché all’uscita c’erano anche Giamberto Bochese, presidente dell’associazione temporanea di scopo che si occupa della candidatura Unesco, e Giancarlo Tessari, presidente dell’associazione Val Nera e custode del museo. Il risultato del progetto di mappatura si trasformerà non solo in piccole tabelle da porre sulle piante per dire di che specie siano, ma anche in un opuscolo che diverrà strumento in più per il comprensorio quale candito Unesco. «Questo primo momento sul territorio, ci consentirà di pianificare i due progetti didattici che sono stati approvati dal Consiglio di Istituto», esordisce Patrizio Dal Cero, coordinatore del corso serale, docente e collega di Marco Tomasi, responsabile dei due progetti, «e che puntano alla classificazione delle essenze arboree ed arbustive nel Parco Rurale di Roncà e alla ricerca multidisciplinare sulle origini dell’odierna agricoltura in Lessinia. Guarderemo alla Val d’Alpone, ma anche alla Val d’Illasi e alla Val Tramigna, “scomodando” agronomia, sociologia rurale, storia dell’agricoltura, economia, studio e valorizzazione del territorio». Mappatura botanica e studio dell’evoluzione dei progressi in agricoltura delle nostre colline, sono temi collegati perché orientano la ricerca sull’ambiente, quello naturale e quello antropizzato: «Vogliamo spiegare e documentare le ragioni che hanno spinto gli agricoltori verso un sistema produttivo monocolturale, conseguente all’abbandono di quello, altamente biodiversificato, storicamente basato sull’allevamento, che comprendeva la coltivazione delle essenze foraggere, la coltura silvo-pastorale e la coltivazione dei cereali autunno-vernini», spiega Dal Cero. Il lavoro impegnerà gli studenti per 5 sere la settimana, per i prossimi mesi: le conclusioni di questo percorso didattico-formativo costituiranno il cuore di una serie di iniziative divulgative utili non solo a conoscere la loro esperienza sul campo ma soprattutto i risultati del loro lavoro. • P.D.C.

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