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Più sicuro e più efficiente Alpone, altri 10 milioni

I lavori del Genio civile sull’argine dell’Alpone
I lavori del Genio civile sull’argine dell’Alpone
I lavori del Genio civile sull’argine dell’Alpone
I lavori del Genio civile sull’argine dell’Alpone

Otto anni dopo l’alluvione del 1° novembre 2010 e a poco meno di sei dal cedimento arginale del maggio 2013 prosegue lungo le sponde dell’ Alpone la messa in sicurezza del torrente. Questa volta al centro dell’attenzione c’è l’ area del Sambonifacese destinataria di oltre 10 milioni di euro che interesseranno «il tratto maggiormente a rischio del torrente tra la confluenza in Adige e il ponte sulla autostrada A4»: a tanto ammonta il progetto generale, redatto sulla scorta di uno studio idraulico commissionato dalla Regione, che a San Bonifacio ha avuto da poco avvio col primo stralcio da 1,3 milioni di euro. Partendo dall’analisi tecnica delle criticità più rilevanti dell’ Alpone in un’area fortemente antopizzata com’è quella del Sambonifacese, Regione e Genio civile a inizio 2016 hanno predisposto una serie d’interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza idraulica del torrente. Ciò che si sta eseguendo nel tratto compreso tra i ponti sulla regionale 11 e della Rezzina, dopo una prima pulizia, taglio piante e decespugliamento, è «la realizzazione di una scogliera di protezione e relativo rivestimento della sponda interna, in località Fornaci, in quei punti fortemente compromessi dall’alluvione del novembre 2010. In questo tratto viene contestualmente eliminato un esteso deposito in alveo con potenziamento di parte dell’ argine sinistro», spiegano i tecnici del Genio civile. Lo stesso stralcio del progetto generale, sempre stando alle relazioni tecniche, prevede anche «una serie di interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza idraulica del torrente Alpone, tra i quali la costruzione di un muretto posto sulla sommità arginale sinistra nel tratto compreso fra il ponte della Motta e il ponte della linea ferroviaria Milano-Venezia allo scopo di adeguare il franco di sicurezza idraulica in caso di eventi di piena rilevanti». A monte dell’intervento in corso, che dovrebbe concludersi a marzo, c’è un articolato disegno che ha come obiettivi sia la messa in sicurezza idraulica che il miglioramento della performance idraulica dell’Alpone: sono, dunque, tra loro interconnessi per mettere il torrente nelle condizioni migliori per rispondere in sicurezza alle piene. Ha avuto, del resto, questo significato «l’adeguamento della sezione di deflusso e l’abbassamento del fondo alveo, l’allargamento della sezione in corrispondenza del ponte della Motta, la ricollocazione del ponte con la possibilità di sollevamento dell’ impalcato nonché l’allargamento del tratto d’alveo posto a valle e fino al ponte della strada provinciale Porcillana. Il sopra citato muretto», spiegano dal Genio civile, «realizzato in cemento armato con paramento in pietra, avrà una elevazione media sull’attuale sommità arginale di circa 50 centimetri con sovrastante parapetto. Contestualmente, vengono anche previsti il ripristino del percorso ciclopedonale e la pulizia dell’intero argine da piante, siepi ed eventuali impedimenti che si dovessero trovare anche lungo il rilevato e nelle aree di pertinenza demaniale». •

Paola Dalli Cani

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