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Pfas, Zaia chiede fondi a Roma

Il presidente della Regione ha scritto al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti per sollecitare l’erogazione dei più volte annunciati finanziamenti statali per la realizzazione di interventi infrastrutturali sulle reti di acquedotti, che serviranno per l’approvvigionamento idrico dei territori del Veneto esposti all’inquinamento da sostanze perfluoro-alchiliche (Pfas).

Zaia sottolinea come, a partire da maggio 2013, la Regione si trovi «ad affrontare uno dei più vasti fenomeni di inquinamento delle acque superficiali e delle falde acquifere degli ultimi anni, dovuto a contaminazione di sostanze perfluoro-alchiliche (Pfas) in una vasta area tra le Province di Vicenza, Padova e Verona. La complessità della gestione dell’emergenza ha primariamente coinvolto la tutela sanitaria della popolazione; basti pensare al colossale progetto di biomonitoraggio della popolazione colpita dall’inquinamento organizzato e messo in atto dalla sanità regionale con la supervisione dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dell’OMS, che dovrà protrarsi per anni, coinvolgendo decine e decine di migliaia di persone, che testimonia le dimensioni del fortissimo impegno ad ogni livello della Regione Veneto».

Ma il presidente Zaia ricorda anche che «moltissimo è stato fatto soprattutto sotto il profilo della tutela ambientale», evidenziando le principali iniziative messe in campo a partire dalle analisi da parte di Arpav, con l’identificazione della fonte principale di contaminazione, individuata nella ditta Miteni Spa di Trissino, e la messa in sicurezza gli acquedotti con adeguati sistemi di filtraggio.

La Regione si è poi costituita come parte offesa in procura a Vicenza nei confronti dei responsabili della contaminazione per tutte le fattispecie di reato più volte segnalate dall’Arpav, compreso il disastro ambientale, a tutela dei cittadini colpiti ed al fine di richiedere ed ottenere il ristoro dei danni arrecati all’ambiente. Ma il presidente fa rilevare che la Regione, pur non essendo il soggetto prioritariamente competente in materia di servizio idrico integrato, si è comunque immediatamente attivata anche nella realizzazione di nuovi acquedotti . L’ammontare degli investimenti supera peraltro i 200 milioni di euro, valore non disponibile nel bilancio regionale.

«La società regionale Veneto Acque», continua Zaia, «è stata appositamente incaricata di progettazione e realizzazione di tratte acquedottistiche e degli impianti e serbatoi». Quindi elenca le spese e gli impegni assunti dalla regione per evitare problemi ai cittadini. E conclude: «Si richiede alle Autorità statali di definire con chiarezza le tempistiche certe entro cui saranno erogati i fondi più volte annunciati, pari ad 80 milioni di euro, necessari per garantire il completamento funzionale degli interventi».

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