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Pfas, via alla rimozione degli inquinanti
scoperti alla Miteni

La Miteni di Trissino
La Miteni di Trissino
La Miteni di Trissino
La Miteni di Trissino

Inquinamento da Pfas: ieri è iniziata la rimozione del materiale inquinante che era stato scoperto il 25 gennaio scorso all’interno della proprietà di Miteni Spa. E’ la stessa industria chimica di Trissino, Vicenza, che secondo la Regione è la principale fonte della contaminazione da sostante perfluoro-alchiliche delle acque di falda e superficiali di un’ampia area che comprende le provincie di Verona, Vicenza e Padova, a dare notizia dell’avvio dell’asportazione dei residui di lavorazioni industriali seppelliti sull’argine del torrente Poscola in un tempo che continua a rimanere ignoto.

Secondo Miteni «i materiali oggetto della rimozione sono stati sepolti presumibilmente tra gli anni Settanta e Ottanta». Fatto sta che contestualmente al sequestro dell’area in cui erano stati trovati gli scarti, provvedimento a cui è stata data applicazione il 30 gennaio scorso, la procura di Vicenza ha notificato nove avvisi di garanzia ad altrettanti manager e dirigenti di oggi e di ieri di Miteni. Oggetto dei provvedimenti decisi dai pm Barbara De Munari ed Hans Roderich Blattner, tra gli altri, l’ex-amministratore delegato Luigi Guarracino e l’attuale Antonio Nardone.

Le operazioni volte a portare via quanto era stato scoperto nel corso di un’operazione di caratterizzazione del sottosuolo si svolgono alla presenza dei tecnici ambientali Miteni, del perito incaricato della Procura di Vicenza, dell’Arpav, del Genio civile, del Comune di Trissino e del Consorzio Alta Pianura Veneta. «Questa attività durerà alcuni giorni», fa sapere Miteni, «e prevede l’esplorazione di tutta la zona in cui era avvenuto il ritrovamento, per identificare con precisione l’area su cui intervenire».

Luca Fiorin

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