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Pfas, 13 indagati per veleni in acqua

Manifestazione delle mamme no Pfas alla Procura di Vicenza
Manifestazione delle mamme no Pfas alla Procura di Vicenza
Manifestazione delle mamme no Pfas alla Procura di Vicenza
Manifestazione delle mamme no Pfas alla Procura di Vicenza

Inquinamento da Pfas: ci sono tredici indagati per i reati di avvelenamento delle acque e disastro. Il bollettino è, peraltro, suscettibile di modifiche in crescita, visto che la Procura di Vicenza, che agisce dopo aver accorpato anche i fascicoli che erano stati aperti a Verona e Padova in merito alla contaminazione che riguarda tutte e tre le province, ha tuttora in corso, in merito a questa vicenda, una seconda indagine. Un’investigazione parallela, che riguarda alcune presenze di inquinanti registrata negli ultimi cinque anni. In particolare, l’acido GenX, che è stato trovato nei pozzi vicini a Miteni la scorsa estate. L’indagine di cui ieri il procuratore berico Antonino Cappelleri ha annunciato la conclusione concerne quanto è avvenuto fra il 2005 ed il 2013. Un periodo la cui conclusione coincide con l’anno nel quale, allora si era all’inizio dell’estate, l’inquinamento delle acque da Pfas è diventato di dominio pubblico. Stiamo parlando di una contaminazione che all’inizio sembrava circoscritta alle falde, che poi è stato verificato riguardare anche le acque superficiali e l’intero ambiente, e che, infine è stato dimostrato avere effetti diretti anche sull’uomo. Praticamente tutte le persone esposte all’inquinamento-si tratta di ben oltre centomila residenti in un’area posta a cavallo fra le province di Verona, Vicenza e Padova, che comprende anche 13 Comuni del Basso ed Est Veronese - le sostanze perfluoro-alchiliche con cui è stato inquinato l’ambiente risultano infatti avercele nel sangue. Al centro dell’azione coordinata dalla Procura berica che è ora giunta a conclusione, i responsabili dei reati legati all’inquinamento sarebbero rappresentanti della proprietà dell’altro ieri e di ieri dello stabilimento Miteni di Trissino, o persone che al suo interno avevano ruoli dirigenziali. Stabilimento di cui, va ricordato, è attualmente in corso lo svuotamento (che per le sostanze potenzialmente più pericolose dovrebbe essere concluso entro questo mese) dopo che nel novembre scorso è stato dichiarato il fallimento dell’azienda. In particolare, al centro delle verifiche compiute dall’autorità giudiziaria, c’è il passaggio di proprietà avvenuto nel 2009 per un solo euro di Miteni fra la multinazionale giapponese Mitsubishi e la holding tedesco-lussemburghese Icig. Considerato che l’azienda aveva un valore di una quindicina di milioni, quel trasferimento avvenuto ad un prezzo solo simbolico costituirebbe la prova che i protagonisti della vicenda erano consapevoli dell’inquinamento in atto e non avevano fatto nulla per interromperlo. Secondo quanto riferiscono gli inquirenti, i loro consulenti sanitari avrebbero confermato che l’esposizione ai Pfas delle persone può comportare dei problemi alle persone dal punto di vista del ciclo del colesterolo. Essi, però, non avrebbero attestato l’esistenza di un nesso di causalità fra l’assunzione nell’organismo di sostanze perfluoro-alchiliche ed il manifestarsi delle malattie che, secondo studi medici, sarebbero correlabili a tale situazione. D’altro canto, proprio in merito agli effetti sulla salute di queste sostanze chimiche, è attualmente in corso uno screening sanitario che per la sua ampiezza non ha precedenti. Dei reati di disastro innominato-e non di disastro ambientale, essendo i fatti oggetto dell’inchiesta antecedenti alla legge con cui quest’ultimo è stato introdotto nell’ordinamento-e di avvelenamento delle acque, secondo la Procura Berica, dovranno rispondere i cittadini giapponesi Maki Hosoda, che è difeso dagli avvocati Giovanni Lageard di Torino e Francesco Puntillo di Roma, Kenji Ito, Naoyuki Kimura e Yuji Suetsune, difesi dall’avvocato d’ufficio Paolo Gastaldello di Vicenza, i tedeschi Patrick Hendrik Schnitzer e Achim Georg Hannes Riemann, anch’essi rappresentanti dall’avvocato berico Gastaldello, l’olandese residente in Francia Alexander Nicolaas Smit e l’irlandese di origine, ma milanese di residenza, Brian Anthony Mc Glynn. Questi ultimi sono entrambi difesi dal legale milanese Salvatore Scuto, al pari dell’ex-amministratore delegato Luigi Guarracino, che è residente ad Alessandria. Sono invece tutti rappresentanti dall’avvocato vicentino Novelio Furin il direttore tecnico dello stabilimento Miteni Davide Drusian e Mario Fabris, Mauro Cognolato e Mario Mistrorigo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luca Fiorin

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