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Petizione sui limiti dei Pfas «L’Unione europea non li alzi»

Il sindaco Giampaolo Provoli
Il sindaco Giampaolo Provoli
Il sindaco Giampaolo Provoli
Il sindaco Giampaolo Provoli

Un’importante iniziativa per affrontare il problema delle sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) e accelerarne la soluzione sarà presa dal Consiglio comunale di San Bonifacio che si riunisce questa sera alle 20.30. All’ordine del giorno, dopo l’approvazione del rendiconto del 2017 e l’adozione della nuova Carta dei diritti della bambina, il Consiglio voterà infatti una petizione con riferimento alla proposta di revisione della direttiva europea 98/’83, concernente la qualità dell’acqua destinata al consumo umano e in particolare con riguardo alle sostanze Pfas. In Europa si sta discutendo una direttiva europea vincolante sui limiti di Pfas, che stabilisce che i limiti siano non più di 500 nanogrammi per litro, mentre la Regione ha posto limiti di 90 nanogrammi per litro per la somma di Pfoa e Pfos, con il Pfos che non deve essere superiore a 30 nanogrammi per litro; i valori della somma degli altri Pfas deve essere uguale o inferiore a 300 nanogrammi per litro. «Questo diventerebbe quindi», dice il sindaco Gianpaolo Provoli, «una contraddizione fortissima, perché di fatto renderebbe vani tutti gli sforzi fatti sia dalla Regione Veneto che dal governo Gentiloni, che ha decretato lo stato di emergenza per inquinamento da Pfas; contrariamente alle altre direttive, i Paesi membri non possono fare limitazioni più restrittive (noi attualmente abbiamo 90 nanogrammi come limite per le zone fuori dalla zona rossa e tendenzialmente, nella zona rossa, verso lo zero Pfas; grazie al governo Gentiloni è stato fatto un decreto dello stato di emergenza ambientale, che ci ha permesso di fare filtraggio; noi siamo il primo Comune», sottolinea il sindaco, «che si fa capofila per dare un sostegno alla mozione che ho scritto per affermare che noi vogliamo che nella direttiva europea sia scritto il deliberato della Regione Veneto, sostenuto anche dal Governo, perché intendiamo bere acqua pulita: quindi 90 nanogrammi complessivi o che, in subordine, che i Paesi membri possano fare dei regolamenti più restrittivi». Questo documento sarà inviato al presidente della Regione, alla commissione ambiente, alla Provincia, a Tajani, ai vari organismi e a tutti i paesi veronesi della zona rossa per avere il sostegno, con un’azione quindi popolare, verso l’Europa perché ascolti i cittadini, per il principio di sussidiarietà. È quindi un’azione che coinvolgerà, a sostegno, più Comuni possibili, spera Provoli. «È un’iniziativa del Comune di San Bonifacio», torna a ribadire il sindaco, quale membro dell’Ambito territoriale ottimale (Ato), rappresentante quindi dell’Est veronese per il problema acqua, «che però vuol portare il problema Pfas a livello europeo: più Consigli comunali approveranno questo documento, più avrà forza. Una bozza è stata già spedita a una ventina di Comuni limitrofi». •

G.B.

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