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Persi 243mila euro per un fondo della Regione

Dal bilancio del 2015, è risultato che il Comune di Caldiero ha avanzato 2 milioni e 587 mila euro dall’esercizio finanziario del 2015: sommati ai 500 mila euro disponibili dall’avanzo del 2014, portano i «risparmi» dell’amministrazione a 3 milioni. Ma solo una minima parte di questi soldi potrà essere impiegata nell'anno in corso.

Il fondo cassa, al 31 dicembre scorso, era di 2,3 milioni. L'anno scorso è stato rispettato il patto di stabilità con un margine che supera i 400 mila euro. Questo dato ha scatenato le proteste del consigliere di opposizione, Luciano Lucchese, che ha votato contro il rendiconto di gestione dello scorso anno.

«Rispetto al margine che eravamo tenuti a rispettare, imposto dal patto, a poco più di 180 mila euro», ha detto Lucchese, «abbiamo superato tale soglia di 243 mila euro. Un dato che potrebbe far pensare che siamo stati bravi. Bravi un bel niente, perché questi soldi adesso non possono più essere usati, dunque sono persi».

«Si tratta di 243 mila euro che i cittadini di Caldiero hanno pagato e che potevamo utilizzare per fare opere o pagare servizi, che invece non siamo riusciti a spendere e questo è un danno alla comunità», ha rincarato la dose Lucchese, «perché di interventi da fare ce ne sono tanti, a cominciare dall’asfaltatura delle strade».

«Purtroppo la Regione ci ha versato 272 mila euro poco prima della fine dell’anno, una tranche del milione stanziato per la nuova ala della scuola elementare Carlo Ederle, che Venezia ci sta ancora pagando», ha spiegato il funzionario responsabile dell’area economico finanziaria comunale, Michele Cattazzo, «soldi che non abbiamo fatto in tempo ad utilizzare. D’altronde, di 1 milione di euro che la Regione ci doveva versare per la nuova scuola, a distanza di quattro dalla conclusione dell’opera, dobbiamo ancora incassare 189 mila euro».

«È impossibile riuscire a programmare gli interventi, perché ad inizio anno, quando si stende il bilancio, non si capisce cosa è possibile fare, rispetto i vincoli imposti dal governo», ha evidenziato il vicesindaco con delega al Bilancio, Fabio Franchi. «È stato impossibile fare di più di ciò che abbiamo realizzato: la riqualificazione di piazza Marcolungo, la messa a norma dell’isola ecologica, la sistemazione di via Monte Rocca (appena avviata) e la riqualificazione di parco Baden Powell».

«Gli enti locali devono avere regole più chiare per poter programmare», ha ribadito Franchi, «ad esempio togliere una ventina di vincoli imposti del patto di stabilità: così si saprebbe che margini di manovra abbiamo. Oltre tutto, abbiamo una pianta organica di 38 dipendenti, ma in municipio ne lavorano solo 19 e fanno quel che possono», ha concluso Franchi.

Lo scorso anno, l’amministrazione è riuscita anche a recuperare la vecchia casa del custode delle medie, trasformandola nella sede e prove della banda alpina Città di Caldiero. Infine, nel 2015 la biblioteca don Pietro Zenari ha prestato qualcosa come 19 mila libri.Z.M.

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