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Parco della Motta
Senza sbandati
torna a nuova vita

Il monumento ai caduti che sorge sulla sommità del parco della Motta FOTO AMATO
Il monumento ai caduti che sorge sulla sommità del parco della Motta FOTO AMATO
Il monumento ai caduti che sorge sulla sommità del parco della Motta FOTO AMATO
Il monumento ai caduti che sorge sulla sommità del parco della Motta FOTO AMATO

Il parco della Motta, sulla cui sommità sorge il monumento ai Caduti, sta per tornare a nuova vita. L’occasione è data dalla necessità di mettere in sicurezza il monumento, che presenta seri problemi strutturali: per il suo restauro conservativo sono già stati stanziati 120 mila euro.

Poiché il parco è soggetto a due vincoli, uno monumentale e uno ambientale, nei prossimi giorni saranno presentati alla Soprintendenza competente, con il progetto di restauro del monumento, curato dall’ingegner Marco Cassin dall’architetta Sabina Bocconcello, anche una relazione per la valorizzazione del parco. Questa rientra nella convenzione stipulata dal Comune con la ditta Alias, i cui tecnici forestali stanno completando il censimento di tutto il verde sul territorio comunale e forniscono all’assessore all’Ecologia, Marta Temellin, la linea guida per le potature e le tecniche scientifiche di mantenimento del verde.

Anche per evitare piantumazioni errate come quelle effettuate a suo tempo in corso Venezia con alberelli non adatti e destinati a morire. Il parco della Motta, trascurato da anni, presenta una decina di magnifici cedri, inseriti nel catasto nazionale degli alberi monumentali, uno dei quali costantemente monitorato per la sua pericolosità, così come vari altri alberi che presentano parti malate e pericolanti. Invece lo sfalcio del verde e la manutenzione della siepe che circonda il parco è curata da qualche tempo dalla benemerita, locale «Associazione culturale La Motta». Luca Zaffaina, consigliere comunale delegato a seguire questi problemi e quelli del ponte sull’Alpone, riferisce che «la chiusura di questo e quindi l’interruzione del traffico attorno alla Motta ha trasformato il parco in una sorta di “rifugio appartato” per drogati o “caciare” a base di birra e superalcolici, di ragazzi sbandati, soprattutto in ore notturne».

«Recentemente le forze dell’ordine», dice il sindaco Gianpaolo Provoli, «carabinieri in congedo, carabinieri e polizia locale nel corso di due interventi hanno provveduto a multare pesantemente un maggiorenne per uso di alcol in luogo pubblico e a effettuare il riconoscimento e la schedatura di un gruppo di ragazzi dai 13 ai 16 anni, convocati in caserma accompagnati dai genitori. Ora la situazione sembra migliorata». E aggiunge: «Intensificheremo i controlli a sorpresa, anche installando telecamere mobili della polizia locale e potenziando l’illuminazione del parco; ma il problema sarà risolto definitivamente con la ormai prossima riapertura del ponte e quindi del traffico».

Intanto siamo alle ultime battute «burocratiche» prima del conto alla rovescia per l’inaugurazione del nuovo ponte della Motta, sull’Alpone. Ne riferisce l’architetto Pierdomenico Mazza, progettista dell’opera, che fa il punto della situazione. «Alla recente gara d’appalto, dieci ditte hanno presentato la loro offerta, in due buste: nella prima la documentazione necessaria, nella seconda il prezzo offerto. È stata aperta la scorsa settimana la prime delle due buste, per controllare che tutti i documenti fosse a posto; adesso la commissione deve riunirsi per nominare la commissione che le offerte vere per distribuire i punteggi alle varie ditte. Penso che ciò avverrà entro settembre con la scelta della ditta vincitrice, poi per legge bisognerà aspettare un mese per eventuali ricorsi, Quindi in ottobre dovrebbero avere inizio i lavori di ricollocamento del ponte mobile».

Gianni Bertagnin

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