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Nuovo bando, 1.950 posti
Il budget è di 19 milioni

Alessandro Tortorella
Alessandro Tortorella
Alessandro Tortorella
Alessandro Tortorella

Accoglienza e assistenza di richiedenti protezione internazionale: ecco il bando da quasi 19 milioni di euro per 1.950 cittadini stranieri, 1.400 già nel veronese e 550 attesi fino a fine anno. è il quarto e in Prefettura tutti si augurano non faccia la stessa fine dei primi tre, andati deserti. Questa è la ragione per cui, saltato l’affidamento pubblico, la Prefettura è stata costretta all’affidamento diretto.

TERMINE ULTIMO per partecipare al bando che mette a disposizione 18.768.750 euro dell’Europa e che è aperto a fornitori di servizi con sede ovunque ma con strutture e location nel Veronese, è mezzogiorno del 29 febbraio. Per leggerlo tutto basta andare su http://www.prefettura.it /verona/news/403533.htm#News_56501. Rispetto ai tre precedenti ci sono due novità sostanziali: la prima è l’innalzamento da 30 a 35 euro (il massimo) dell’importo giornaliero per tutte le necessità essenziali della singola persona. In realtà i gestori devono ragionare su una cifra giornaliera ridotta di 2,50 euro (il pocket money) e dell’una tantum di 15 euro relativa alla scheda telefonica consegnata all’arrivo. Su questa cifra pesa anche il costo sanitario perché, per normativa regionale, dopo i primi mesi viene meno l’esenzione e i costi ricadono sui gestori. L’applicazione del massimo previsto è compensato dal contenimento delle convenzioni in essere.

L’ALTRA NOVITÀ sta nell’aumento del punteggio (15 punti) assegnato a location in comuni dove non siano ancora stati accolti richiedenti asilo. Con questo bando la Prefettura prova a mettersi al riparo rispetto allo stimato arrivo di 550 nuovi profughi dal 1° aprile al 31 dicembre (salvo proroghe o richiesta di decorrenza anticipata), ma il bando conteggia anche i 1400 già presenti tra città e provincia. Il bando riporta l’elenco dei requisiti, delle prestazioni richieste e fa capire in più punti che ispezioni e verifiche dirette sono da considerarsi prassi.

SE NON PARTECIPASSE nessuno la Prefettura, dopo una eventuale proroga dei termini, sarebbe costretta a ricorrere ancora all’affidamento diretto: «Non abbiamo alternative», dice Alessandro Tortorella, capo di gabinetto della Prefettura di Verona. «Altro che oligopolio delle cooperative: facciamo con quel che abbiamo e con chi si rende disponibile. Oggi lavorano dieci cooperative in venti comuni. Sono loro a stipulare contratti di affitto con privati per l’accoglienza ed alcune zone della provincia sono totalmente sconosciute. Se ci fossero 98 cooperative per 98 comuni i problemi non ci sarebbero e anche le risorse sarebbero distribuite in maniera diversa». «Per chi non ne vuole sentir parlare c’è chi, come l’ostello della gioventù, avrebbe voluto accogliere gratis 90 persone: ci ho messo sei mesi a costringerli a firmare la convenzione perché l’accoglienza costa», spiega Tortorella. E i pagamenti? «I fondi europei arrivano in blocco, dall’Ue a Roma e poi a noi. In quattro anni solo in due occasioni ci sono stati ritardi per cui non abbiamo pagato nei 40 giorni». P.D.C.

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