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Nuove famiglie, nonni e nipoti imparano a stare bene insieme

Nonno e nipote giocano
Nonno e nipote giocano
Nonno e nipote giocano
Nonno e nipote giocano

Presentato sabato scorso, all’Oasi di San Giacomo, il progetto «Radici ed ali», ideato dall’associazione «Colle per la Famiglia - Opera don Calabria» e rivolto a nonni e nipoti di famiglie separate o ricomposte. Il primo gruppo di cinque incontri ad essi destinati si terrà tra marzo e aprile, a partire dal 26 marzo, dalle 20.30 alle 22, sempre all’Oasi di San Giacomo (nella parte alta, presso la villa antica) a Vago di Lavagno. Successivamente, nei mesi di maggio e di giugno, verranno attuati altri cinque laboratori di carattere ludico-creativo, indirizzati ai nonni ed ai nipoti insieme. Essi si terranno nel parco e nell’Oasi di San Giacomo. I due cicli saranno condotti da Maria Grazia Rodella, coordinatrice dell’associazione «Colle per la Famiglia». Rodella è psicopedagogista e mediatrice familiare e opererà con Elisabetta Leardini, pedagogista, mediatrice familiare, esperta in comunicazione e formazione. La partecipazione ai laboratori è gratuita per tutti, basta iscriversi. Un ultimo, ma non meno importante appuntamento, sarà quello proposto in occasione della Fiera Cavalli di fine ottobre nella quale «Il Colle per la Famiglia» sarà presente con un suo stand per tutta la durata della manifestazione. Il titolo del progetto «Radici ed ali» viene proposto dall’associazione «Colle per la Famiglia - Opera Don Calabria», è sostenuto da Fiera Cavalli e dalla Fondazione Cattolica con il patrocinio di Aims (l’Associazione Italiana Mediatori Sistemici), dei Comuni di Lavagno, di Colognola ai Colli e di San Martino Buon Albergo, dal consultorio di ispirazione cristiana di Verona, Centro Alzaia, dal Centro di Pastorale Familiare di Verona, dall’Agesc (l’Associazione Genitori Scuole Cattoliche) e dalla Fism (la Federazione Italiana Scuole Materne). L’evento prende lo spunto da una frase di H. Carter: «Ci sono due cose che possiamo lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali», cioè i nostri valori più profondi e la capacità di volare alto, verso nuovi orizzonti rispetto alla famiglia d’origine. L’incontro di sabato ha visto a San Giacomo la presenza dottor Marcellino Vetere dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Istituto Veneto di terapia familiare, il quale ha tenuto una brillante relazione introduttiva i cui nuclei essenziali si possono così riassumere: i nonni delle famiglie separate o ricomposte possono essere collaborativi o distruttivi. Non vivendo direttamente, infatti, il conflitto, possono costituire un punto di svolta importante per aiutare i figli a mettersi nei panni dell’altro, per stemperare il conflitto e consentire un beneficio ai nipoti. Tuttavia ciò non risulta facile poiché vi è uno scontro generazionale non indifferente tra la cultura ed i valori di cui i nonni sono portatori e il contesto della società «liquida» d’oggi dove non sembrano esserci confini e regole certe. Un valido supporto in questa situazione «liquida» - così è stata definita da un grande sociologo - oltre che in nonni formati, può essere trovato anche nella mediazione familiare da esperti, luogo neutrale in cui è possibile sperimentare una diversa comunicazione fondata sul rispetto e sul riconoscimento dell’altro come portatore di valori diversi, ma non necessariamente ostili. E dove l’obiettivo principale rimane il benessere dei minori coinvolti in una modalità in cui ognuno trae un beneficio che va a vantaggio dell’intero gruppo familiare. Per informazioni ed adesioni al progetto, il coordinamento dell’associazione «Colle per la Famiglia», risponde al numero 347.5397681 e alla mail collefamiglia@doncalabria.it. •

G.C.

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