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Nuova richiesta di sequestro di Miteni

Manifestazione davanti al Tribunale di Vicenza
Manifestazione davanti al Tribunale di Vicenza
Manifestazione davanti al Tribunale di Vicenza
Manifestazione davanti al Tribunale di Vicenza

Come aveva preannunciato poche settimane fa, a margine di un convegno a cui aveva partecipato a Legnago, ieri l’avvocato patavino Giorgio Destro ha finalmente dato corso alla sua decisione di tornare a chiedere provvedimenti giudiziari straordinari nei confronti di Miteni Spa. L’azienda chimica di Trissino, Vicenza, che secondo Arpav è responsabile per oltre il 97 per cento di quell’inquinamento da Pfas che interessa direttamente, anche, 13 Comuni del Basso ed Est Veronese. Una ditta, Miteni, che domenica è stata simbolicamente accerchiata da duemila persone, in rappresentanza di tutti i comitati e le associazioni che stanno lottando perché vengano risolti in forma definitiva i problemi legati alla contaminazione, nell’ ambito di una manifestazione partecipata anche da molti veronesi. Destro ieri mattina ha presentato in Procura a Vicenza un nuovo esposto, con richiesta di sequestro penale preventivo, nei confronti di Miteni. UNA DOMANDA di intervento che costituisce il bis di un’analoga istanza che lo stesso Destro aveva depositato il 10 gennaio del 2017 e che poi era rimasta senza conseguenze. Un fatto, quest’ultimo, in merito al quale il legale non aveva mancato di esprimere forti perplessità. «Che Miteni sia una fonte di contaminazione è stato accertato ed è ormai pacifico che queste sostanze sono nocive per la salute, per cui ritengo che la Procura, che è l’unica realtà in grado di ordinare un sequestro immediatamente esecutivo, abbia tutti gli elementi per procedere», spiegava un mese fa Destro. Ieri a quelle parole è tornato a far seguire i fatti, depositando un atto che ha ancora una volta come firmataria l’associazione La terra dei Pfas e che, a suo avviso, non può non avere delle conseguenze. «Sancendo che c’è uno stato di emergenza, il Consiglio dei ministri venti giorni fa ha confermato che c’è in atto un disastro ambientale; un reato di cui, peraltro, si conoscono anche i responsabili», spiegava ieri l’avvocato Destro. Il quale, alla nuova richiesta di sequestro, ha allegato l’esposto precedente, la Gazzetta ufficiale contenente il decreto relativo allo stato di emergenza e una perizia redatta dalla esperta in temi ambientali Marina Lecis. «Che ci siano degli illeciti da perseguire è evidente, e va detto che nel frattempo non è cambiata la situazione di pericolo che sussisteva quando avevamo presentato il primo esposto, chiedendo anche in quel caso il sequestro di Miteni», spiega il legale della Terra dei Pfas. «Nonostante tutto questo nessuno ha mai risposto alle nostre istanze, a cui proprio il decreto del Governo ha però dato ora ancora più forza», conclude. •

Luca Fiorin

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