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«Non perdete
l’occasione
della fusione»

Il municipio di Caldiero
Il municipio di Caldiero
Il municipio di Caldiero
Il municipio di Caldiero

«Per i vostri due Comuni non ci sarà un'altra occasione. Se perderete questa, chissà quando si riparlerà di fusione». Così si è espresso Paolo Fortin, tecnico per gli enti locali dell'Anci Veneto, Associazione nazionale Comuni italiani, intervenuto in sala civica a Caldierino per spiegare ai cittadini gli effetti della fusione tra Belfiore e Caldiero, in vista del referendum consultivo del 17 dicembre.

Fortin ha spiegato come i finanziamenti dello Stato, rispetto a qualche anno fa, per gli enti locali che decidono di fondersi, siano stati triplicati. Nel caso Belfiore e Caldiero si fondessero in questo momento, riceverebbero 108,38 euro per abitante ogni anno come trasferimento dallo Stato, ossia 1 milione e cento mila euro ogni anno per dieci anni, per un ammontare di 10 milioni e 842 mila euro.

A QUESTI SOLDI bisogna sommare altri 500 mila euro circa che verranno trasferiti subito dalla Regione e l'80 per cento dei costi di attivazione del nuovo Comune, sempre a carico della Regione. Insomma un gruzzoletto niente male.

«Per fare le opere e garantire i servizi, servono i soldi», ha chiarito le idee a tutti i presenti Paolo Fortin, «e con la fusione i soldi ci saranno, garantiti. Al contrario, tra dieci anni un Comune di tremila abitanti come Belfiore, non riuscirà più nemmeno a garantire ai propri cittadini la scuola elementare».

«Le risorse è vero che ci sono, ma solo per i primi dieci anni», ha evidenziato un altro aspetto Fortin, «quindi non bisogna lasciarsi neanche prendere la mano, ma ponderare le opere da realizzare e i servizi da attivare con cautela, affinchè si possano sostenere anche al termine dei dieci anni».

«Avrete un'opportunità mediatica a costo zero, che non vi si ripresenterà mai più», ha assicurato sempre il tecnico dell'Anci. «Avendo scelto in modo intelligente di mettere accanto ai nomi di Belfiore e Caldiero anche Terme, usufruirete di un'operazione di marketing del territorio e dell'azienda termale a costo zero, che non vi si ripresenterà. Caldiero e Belfiore insieme spenderanno meno per quel che concerne i costi fissi (480 euro circa ad abitante circa) e utilizzeranno meglio le risorse a disposizione. Un Comune più grande, avrà una rappresentanza politica maggiore e conterà dunque di più: tre Comuni piccoli, non contano come uno grande».

«Meglio partire con una fusione a due, che a tre o quattro Comuni», ha raccomandato Fortin, «le fusioni che riescono sono quelle a due Comuni, quelle che saltano sono quelle con più di tre. Inoltre, se un domani Colognola o Illasi volessero ripensare alla fusione a quattro, il nuovo Comune che conterebbe numericamente di più sarà Belfiore Caldiero Terme e non, come nel caso della fusione a quattro avviata nel 2015, Colognola».

«SE I FUTURI amministratori lo vorranno, potranno istituire i municipi, così un Comune avrà il sindaco e l'altro il pro sindaco, garantendo la rappresentanza di ciascuno in Consiglio», ha descritto lo scenario nel caso vincessero i sì Fortin. «Per i cittadini non cambierà nulla, se non avere un abbassamento dei tributi e delle tasse da pagare. Non dovranno rifare i documenti, che verranno aggiornati alla scadenza naturale, come già succede per le carte di identità. Le banche dati aggiorneranno automaticamente le utenze».

«Ci vorrà un anno di lavoro per riformulare la macchina amministrativa», ha avvertito Fortin, «e i due Comuni fusi potranno fare più economie di scala. Per i belfioresi e i caldieresi è una grande opportunità da non lasciarsi sfuggire e che non si ripresenterà».

Il prossimo appuntamento sulla fusione sarà questa sera alle 20,45, nella nuova sala civica all'interno del Palazzo della Cultura, in piazza della Repubblica. Interverrà a parlare l'avvocato Enrico Specchio, funzionario della Regione Veneto..

Zeno Martini

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