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La trattativa sul contratto

Non c'è accordo
A rischio il servizio
di guardia medica

La trattativa sul contratto
Un medico misura la pressione a un paziente
Un medico misura la pressione a un paziente
Un medico misura la pressione a un paziente
Un medico misura la pressione a un paziente

Scongiurato da poco lo sciopero dei medici di famiglia, ora la Sanità regionale rischia di trovarsi di nuovo alle prese con un’altra serie di agitazioni. Questa volta la grana riguarda il servizio di continuità assistenziale, la guardia medica, che vede al centro la trattativa tra l’Ulss 9 Scaligera e le parti sindacali sulla quota variabile, il compenso previsto dai contratti integrativi per i medici convenzionati che effettuano servizi notturni, prefestivi e festivi.

 

Nei giorni scorsi alcune sigle, riunite sotto il nome di Intesa sindacale, avevano diffuso una nota di protesta in cui si affermava che a decorrere dal primo di gennaio il servizio di continuità assistenziale sarà marcatamente depotenziato ovvero verrà soppressa l’attività ambulatoriale. Precisa il dottor Carlo Peruzzini, segretario provinciale della Fimmg per la sezione continuità assistenziale: «È in atto una trattativa sulla quale non si è ad oggi trovata una soluzione di mediazione».

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