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«No a Ca’ Bianca»
I Comuni giocano
l’ultima carta

La discarica di Ca’ Bianca: è in Comune di Zevio, ma a poca distanza dal confine con i territorio di San Giovanni Lupatoto, Oppeano e Bovolone
La discarica di Ca’ Bianca: è in Comune di Zevio, ma a poca distanza dal confine con i territorio di San Giovanni Lupatoto, Oppeano e Bovolone
La discarica di Ca’ Bianca: è in Comune di Zevio, ma a poca distanza dal confine con i territorio di San Giovanni Lupatoto, Oppeano e Bovolone
La discarica di Ca’ Bianca: è in Comune di Zevio, ma a poca distanza dal confine con i territorio di San Giovanni Lupatoto, Oppeano e Bovolone

San Giovanni Lupatoto, Oppeano e Bovolone si opporranno al Consiglio di Stato contro la recente sentenza del Tar che ha rigettato il ricorso dei tre Comuni contro l’ampliamento della discarica di Ca’ Bianca, autorizzato dalla Regione: 300mila metri cubi di nuovi rifiuti per sostenere la spesa di bonifica di cava Bastiello. Il progetto di utilizzo a parco urbano del sito inquinato di Isola Rizza, a 14 chilometri di distanza, prevede la rimozione di 25mila metri cubi di materiali smaltiti abusivamente.

La presa di posizione dei tre enti locali quasi confinanti con l’impianto zeviano è stata ufficializzata durante l’ assemblea al centro comunitario di Raldon, convocata dal Comitato antidiscarica di Campagnola (a ridosso di Ca’ Bianca) per capire se San Giovanni, Oppeano e Bovolone si appelleranno al Consiglio di Stato e fare il punto sugli ultimi sviluppi dell’ormai annosa contrapposizione con la discarica.

«Non è un giudizio sull’operato dei giudici, ma quella del Tar è stata una brutta sentenza», ha esordito il sindaco lupatotino Attilio Gastaldello nella sala gremita. «Nessuna delle sedici opposizioni contenute nel ricorso è stata accolta dai giudici. La Regione non può che operare per il miglioramento dell’ambiente, valore assoluto per San Giovanni. Quindi ora si tratta di stabilire se per l’ambiente, e la salute dei cittadini, è più utile aggiungere a Ca’ Bianca 300mila metri cubi di nuovi volumi, quantitativo abnorme rispetto ai 25mila da rimuovere a Isola Rizza, oppure lasciare cava Bastiello così com’è».

Il sindaco ha proseguito buttando lì l’ipotesi che se ognuno degli abitanti interessati si autotassasse di 10 euro «e le schifezze le portassero altrove, sarebbe un investimento in salute. Il ricorso al Consiglio di Stato non sarà semplice», ha concluso Gastaldello. «Ciascuno dei tre Comuni dovrà spendere una cifra consistente col rischio di non ottenere risultati. Ma è una battaglia che va fatta». Il sindaco lupatotino, in sostanza, è apparso possibilista sull’esito favorevole del nuovo ricorso se il giudizio dei magistrati considererà la tutela dell’ ambiente e della salute.

«Eccessiva», anche per il sindaco di Oppeano Pietro Giaretta l’aggiuta a Ca’ Bianca della nuova volumetria. «Quindi ricorrere ulteriormente è un dovere morale su un tema di salute pubblica». Giaretta ha infine rivelato di aver già concordato con Bovolone una posizione comune.

Il presidente della consulta Ambiente lupatotina, Roberto Facci, ha auspicato che il Consiglio di Stato sovverta capovolga la situazione come già avvenuto con l’inceneritore di Ca’ del Bue. Ha aggiunto seri dubbi sulla possibilità che il fondo impermeabile della discarica, «progettato per reggere gli iniziali 350mila metri cubi, resista al peso degli ampliamenti». Ha concluso sottolineando che già la zona risente dell’inquinamento da traffico sulla Transpolesa e da quanto fuoriesce del polo siderurgico di Oppeano. Preoccupante la messa in guardia dal pediatra lupatotino Diego Todeschini: «L’inquinamento della Pianura Padana è risaputo. Secondo calcoli, i nostri bambini avranno un’aspettativa di vita inferiori di cinque anni rispetto alla nostra».

Ad assemblea conclusa l’ex consigliere di Zevio bene comune Antonio Composta, il suo successore Stefano Fittà ed esponenti del comitato criticano il comportamento dell’amministrazione zeviana: «Anziché arrabattarsi nelle ambiguità e non aggiungersi all’appello al Consiglio di Stato, il sindaco Ruzza poteva dire chiaramente che a Zevio interessano i proventi della discarica».

Piero Taddei

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