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A Castagnè

Niente «A tutta birra al Pian»: dopo oltre 20 anni si chiude un'epoca

A Castagnè
Gli organizzatori della festa
Gli organizzatori della festa
Gli organizzatori della festa
Gli organizzatori della festa

 Chiude dopo 21 edizioni «A tutta birra al Pian», festa d’estate a Pian di Castagnè organizzata negli ultimi 13 anni dal Gruppo Giovani Castagnè, una decina di persone capaci di aggregare una sessantina di volontari che per cinque giorni ogni anno gestivano con competenza e disinteressatamente la grande kermesse.

Avrebbe dovuto aprire dal 5 al 9 luglio e i primi incontri preparatori c’erano già stati a gennaio.

Poi ieri mattina il comunicato sulla pagina Facebook del gruppo: «Amiche e amici, eccoci qua a scrivere di qualcosa che fino a poco tempo fa non credevamo potesse accadere.

Dopo 21 anni di passione, divertimento, molto sudore e anche qualche sacrificio, ma ricambiato sempre dalla vostra partecipazione e dal vostro affetto, purtroppo quest’anno …A tutta birra al Pian chiude i battenti e non si farà». «La burocrazia ha ucciso anche la più forte volontà di resistere nonostante tutto», racconta Simone Doardo, che del gruppo è vicepresidente, «e lo scorso anno è stato il più difficile. Abbiamo avuto i controlli dei Nas di Padova, convinti di trovare chissà quali irregolarità invece ci hanno contestato la mancanza di una retina sulla finestra della cucina. Il giorno dopo è andato a fuoco per un corto circuito un frigorifero di un nostro fornitore e dalle 9 di mattina alla 19 in 30 abbiamo lavorato come disperati per smontare, lavare tutto e rimontare la cucina in un’altra posizione riaprendo la festa sfiniti, ma non sconfitti. Ci ha sconfitti invece questa burocrazia che ci costringe a vivere con l’ansia di non sapere che multa ci arriverà per chissà quale irregolarità».

«Ci chiedono le stesse accortezze di un ristorante o di un festival, ma siamo solo una sagra di paese in mezzo a un campo sportivo, gestita da un gruppo di ragazzi e quello che guadagniamo, dedotte le spese, va in beneficenza», dice Simone. Oltre alle norme igienico sanitarie, da quest’anno si è aggiunto il discorso dell’antiterrorismo con i blocchi di cemento a tutela dei visitatori: «Qualsiasi precauzione prendiamo, se dovesse succedere qualcosa non saresti comunque tutelato e in queste condizioni nessuno del gruppo se l’è sentita di prendersi la responsabilità di combattere una burocrazia da paura», aggiunge il vicepresidente del Gruppo giovani Castagnè.

 

La località, fresca d’estate, era frequentata da un migliaio di persone ogni giorno, attirate dalle proposte gastronomiche, dalla birra e dai gruppi musicali di giovani emergenti che sarebbe stato difficile ascoltare se non in questi contesti. «In questi anni ci abbiamo messo anima e cuore per cercare di darvi motivo per venirci a trovare e non ci avete mai deluso. Ma oramai gli impegni, le esigenze e qualche inconveniente ci hanno fatto arrivare alla decisione che le responsabilità e i rischi per organizzare una festa al giorno d’oggi sono troppi e purtroppo noi non abbiamo più la forza di continuare.

Per noi si chiude un capitolo importante della nostra vita, organizzare questa festa ci teneva uniti. Non crediamo di essere ipocriti pensando che anche a voi mancherà tornare al Pian. Vi lasciamo con una foto che pensiamo rappresenti lo spirito che ci ha accompagnato in questi anni: accaldati, stanchi, arrivati all’ultimo giorno prima della festa con l’acqua alla gola, ma felici di esserci riusciti», chiude la nota su Facebook.

Vittorio Zambaldo

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