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Nelle scuole il racconto della strana lucertola battezzata «Ciro»

Il fossile di Ciro che venne scoperto da Giovanni Todesco
Il fossile di Ciro che venne scoperto da Giovanni Todesco
Il fossile di Ciro che venne scoperto da Giovanni Todesco
Il fossile di Ciro che venne scoperto da Giovanni Todesco

E Giovanni Todesco, il papà di Ciro, continua a raccontare la storia del salvataggio nelle scuole: lo scorso anno sono stati otto gli istituti, anche del Veneziano e del Trevigiano, che l’hanno invitato a raccontare ai bambini di terza elementare l’attualità dei dinosauri. «Lo faccio da anni, e la cosa è cresciuta anche dopo la pubblicazione di Due figli e un dinosauro, il libro in cui ho raccontato la storia della scoperta», dice Todesco, oggi pensionato settantunenne. Tra le pagine di quel libro, che spesso accompagna le sue trasferte, c’è il racconto del recupero della lastra, la sera in cui al cinema nota che un dinosauro del nuovo film Jurassic Park assomiglia tanto a quella specie di lucertola che ha riportato alla luce e che ha chiamato Ciro, la telefonata agli esperti a cui chiede di andare a verificare e anche tutti i guai. Perché Todesco ci ha messo quasi dieci anni a veder trasformare l’accusa di aver rubato Ciro allo Stato nel riconoscimento di «benemerito della ricerca e salvaguardia dei Beni culturali». L’attribuzione della scoperta resta un sogno, anche se più passano gli anni e più il sogno sfuma: «Diciamo che se a qualche ricompensa economica ho rinunciato quasi da subito, cercherò di rinnovare anche col nuovo Soprintendente di Benevento-Caserta la richiesta di riconoscimento formale. In questi anni», aggiunge Todesco, «è avvenuto seppure in maniera indiretta, in occasione di convegni o concessioni di autorizzazioni, per esempio a mettere Ciro in copertina, ma confesso che un momento istituzionale con tutti i crismi mi farebbe davvero tanto piacere e forse aiuterebbe a cancellare tutte le magagne che la mia famiglia ed io abbiamo affrontato in quegli anni». DOPO AVER ASCOLTATO le ultime da Benevento anticipate da Dal Sasso tira un profondo sospiro di sollievo: «L’ultima volta che sono sceso nel Sannio è stato tanti anni fa. Ero stato invitato dal geologo Luciano Campanelli, ad un convegno dell’ordine professionale. Poi ho letto di come Ciro fosse stato messo, in qualche modo, in castigo e non solo mi sono dispiaciuto», dice, «mi sono molto ma molto arrabbiato». A scuola, invece, è solo il papà del baby dinosauro e non perde l’occasione per invitare i bambini e le loro maestre a partecipare al Premio Ciro-Scipionyx Samniticus e la Paleontologia nascosta. «Il concorso, promosso dalla onlus Un futuro a Sud e dall’Ordine dei geologi, giusto il 22 ottobre ha visto la proclamazione dei vincitori della dodicesima edizione», dice Todesco, «e sarebbe bello, visto che è aperto a tutte le scuole italiane, dalle elementari alle superiori, ma anche ai cultori della paleontologia, se concorresse anche il nostro territorio». È un auspicio che nasconde un sogno nel cassetto e cioè poter raccontare a tanti la sua scoperta: la Val d’Alpone sta portando avanti l’impegnativo iter per l’inserimento nella tentative list italiana all’ambizioso riconoscimento di sito Unesco e allora perché non arricchire l’offerta con incontri ad hoc con lo scopritore, in una stanza dedicata a Ciro e magari anche con una copia del baby dinosauro? • P.D.C.

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