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Mara «mani magiche»
sa creare pizze da sogno

Mara Bresciani con una delle sue «creazioni», una pizza con ingredienti doc FOTO AMATO
Mara Bresciani con una delle sue «creazioni», una pizza con ingredienti doc FOTO AMATO
Mara Bresciani con una delle sue «creazioni», una pizza con ingredienti doc FOTO AMATO
Mara Bresciani con una delle sue «creazioni», una pizza con ingredienti doc FOTO AMATO

La «padrona» mette le mani in pasta e si scopre una talentuosa della pizza: datele la farina di Cazzano di Tramigna, l’acqua delle Terme di Giunone, l’olio extra vergine di oliva della Val d’Alpone, i prodotti di stagione ed i formaggi della Lessinia, e lei vi tirerà fuori almeno 52 pizze diverse. Si chiama Mara Bresciani, natali soavesi e naturalizzata prima a Monteforte e ora a Roncà ed è probabilmente l’unica donna che gestisce sia il forno che la pizzeria alla «Vigna». Un primato, il suo, che l’ha fatta entrare prima tra i 28 «Protagonisti a Verona» dell'Excellence book 2015 di Emanuele Delmiglio e poi pure nell’«Excellence lady», presentato ieri in Gran Guardia.

Lei, la giunonica Mara, trasuda soddisfazione: «Tutto è cominciato 18 anni fa quando mio fratello Francesco mi propose di aprire insieme una pizzeria», racconta. L’aprirono a Monteforte: «Avevamo pochi soldi ma tanta voglia di fare». Così fin dall’inizio Mara non ebbe dubbi: sarà pure la padrona, ma se c’è da dare una mano non si tira indietro. Così si è ritrovata sempre più spesso nei pressi del forno ad aiutare i pizzaioli: «Finché, ad un certo punto, ho cominciato a fare pizze anch’io. Non ho studiato nulla di cucina: mi piace far da mangiare e mangiare e mi sono accorta che al forno scateno tutta la mia creatività a partire, però, da ingredienti ricercati sui quali non derogo».

Così, mettendo le mani in pasta, s’è ritrovata regina indiscussa del forno che, una volta la settimana, scatena tutto il suo estro: «Per rivitalizzare la serata del mercoledì ci siamo inventati il Giropizza che è diventato occasione per giocare con la fantasia. In un anno, così», spiega Mara, «non capita due volte di assaggiare la stessa pizza».

L’ultima trovata è la sperimentazione con le farine, quella di zucca e quella di spinaci, ad esempio, che prepara lei stessa con lunghi processi di disidratazione. Oppure la pizza integrale a lievitazione naturale, «un grammo di lievito su 5 chili di farina», dice orgogliosa. «Il lavoro al forno è fisicamente maschile», considera pensando ai sacchi di farina da 25 chili e alle taniche d’acqua che sposta regolarmente, «ma serve essere donna per esprimere creatività e fantasia». Dal forno escono dalle 250 alle 400 pizze a sera, dipende dalla stagione, «ma la cosa più bella è che la pizza è qualcosa di vivo. Una sera al tavolo c’era una ragazza in gravidanza: mi sono commossa pensando al bimbo che portava in grembo e che stava mangiando qualcosa preparato da me», confida.

A lei si affidano pure i suoi fornitori di una filiera cortissima, che le chiedono di provare questo o quell’altro prodotto: «Ed è una festa, è un gioco di scoperte e di intese».

Un po’ come accade nell’altro campo di vita che l’ha stregata, quello del counseling: Mara ha studiato da «coach», ha fatto esperienza in Rsa psichiatrica ed ora è counselor ad indirizzo energetico spirituale. «Orizzonti aperti, il coraggio di crederci: ho studiato alle magistrali, mi sono iscritta a psicologia, ho fatto mille lavori seguendo l’istinto ed ogni esperienza mi ha fatto scoprire qualcosa di me da valorizzare in senso propositivo».

Paola Dalli Cani

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