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Manca il medico e anche il sostituto

Un medico di medicina generale in una foto simbolica
Un medico di medicina generale in una foto simbolica
Un medico di medicina generale in una foto simbolica
Un medico di medicina generale in una foto simbolica

A tre mesi dall’ improvvisa scomparsa del dottor Luigi Scaglia, medico di base a Colognola, il suo posto è scoperto, dato che non è stato ancora possibile nominare chi lo sostituirà. Questa situazione sta creando difficoltà e preoccupazione soprattutto alle persone più anziane, abituate a frequentare l’ambulatorio medico in paese, e che ora, invece, temono di doversi spostare per sempre nei paesi limitrofi per visite e ricette, dovendo magari chiedere di essere accompagnati. Gli altri medici locali, infatti, hanno già raggiunto il loro tetto massimo di assistiti. Non nascondono il disagio e un certo senso di precarietà, però, anche i colognolesi più giovani, che ogni tanto chiedono lumi pure sui social. L’apprensione di questa fetta di popolazione è approdata anche in municipio, tanto che il sindaco Claudio Carcereri de Prati e la sua vice Giovanna Piubello, già qualche settimana dopo la morte del dottor Scaglia, avevano incontrato il direttore del distretto 2 dell’Ulss 9 Scaligera, Roberto Borin, per conoscere quali fossero le intenzione dell’azienda sanitaria. Il dottor Borin li aveva rassicurati dichiarando che il posto vacante era stato messo a concorso e che già entro la fine dell’anno scorso sarebbe stato nominato il nuovo medico. Di fatto, invece, l’attesa si sta protraendo. Va ricordato che un medico può assistere fino a 1.500 persone. Tolto il numero di chi si è trasferito ad altro ambulatorio, dunque, il problema riguarda dunque parecchie persone che vivono in paese. Carcereri de Prati spiega la situazione: «L’ Ulss 9 ha messo a disposizione per l’Est veronese 13 posti di medico di base, di cui tre per la zona Belfiore, Caldiero e Colognola. Per questi posti sono pervenute dai medici in graduatoria solo due dichiarazioni di disponibilità, nessuna per la nostra zona». «Evidentemente», prosegue, «il problema consiste nella scarsità di medici. L’Ulss continuerà a riproporre le zone scoperte per la copertura, però il problema si risolverà, con ogni probabilità, solo se verrà emanato un decreto che autorizzi la copertura dei posti anche con medici che abbiano in corso la frequenza alla specialità per medici di base, senza attendere che abbiano finito il corso». Il sindaco sottolinea: «La dirigenza Ulss è conscia del problema e segue costantemente la questione. Diciamo che il numero chiuso a Medicina, introdotto a salvaguardia della qualità della formazione e per programmare meglio il futuro degli studenti, sembra aver bisogno di una taratura diversa», commenta Carcereri de Prati. Sui tempi d’arrivo del nuovo medico di base, aggiunge: «A questo punto, direi che dipende dall’emanazione o meno, e in quanto tempo avverrà, del decreto citato». In Comune comunque non sono rimasti con le mani in mano: «Ci siamo tempestivamente attivati e continueremo a prodigarci per sollecitare la copertura dei posti vacanti con l’Ulss 9, che in ogni caso va ringraziata per la sollecitudine con cui opera e per l’incondizionata collaborazione». •

Monica Rama

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