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Le mamme no Pfas presidiano la Procura

Una manifestazione delle Mamme no Pfas contro l’inquinamento
Una manifestazione delle Mamme no Pfas contro l’inquinamento
Una manifestazione delle Mamme no Pfas contro l’inquinamento
Una manifestazione delle Mamme no Pfas contro l’inquinamento

Per cinque giorni e cinque notti davanti alla Procura di Vicenza per chiedere che vengano presi provvedimenti giudiziari in merito alla contaminazione da Pfas. È quell’inquinamento delle acque e dell’ambiente con cui si trovano a fare i conti anche i cittadini di 13 Comuni del Basso ed Est Veronese. Il presidio si svolgerà da venerdì a martedì 28 agosto, e vuole essere un modo per scuotere le istituzioni, da quelle locali sino alla Regione ed il Governo nazionale. Ad organizzarlo sono le Mamme no Pfas, assieme agli altri movimenti che si battono per avere acqua pulita. «Saremo davanti all’ingresso della Procura per manifestare il nostro sostegno alle indagini, ma anche, e soprattutto, per chiedere a gran voce che venga finalmente presa, senza indugi e senza paura, la decisione di chiudere la Miteni», spiegano le attiviste. Le quali si riferiscono all’azienda chimica di Trissino, Vicenza, che secondo l’Arpav è la principale responsabile della contaminazione. «Questo disastro ambientale», continuano, «sta avendo ed avrà a lungo conseguenze sulla salute dei cittadini coinvolti e sul territorio, per cui chiediamo anche le dimissioni di tutti coloro che nulla hanno fatto per bloccare questa vergognosa vicenda, la bonifica del sito inquinato ed il risarcimento dei danni». La notizia della nuova iniziativa di protesta per la contaminazione è stata diffusa ieri, nel giorno in cui scadeva il temine per le ricerche volte a verificare se ci sia un collegamento diretto fra le linee produttive di Miteni e la falda acquifera che sta sotto l’azienda. Tali controlli erano stati avviati, in seguito alla scoperta di nuovi inquinanti emergenti, dalla Provincia di Vicenza. Provincia che per questo ha emesso un mese fa una diffida formale ed ora attende la relazione di Arpav prima di prendere eventuali provvedimenti nei confronti della ditta. «Le verifiche sono andati avanti sino a giovedì scorso, per cui serve ancora un po’ di tempo per avere i risultati», spiega il consigliere provinciale berico con delega all’Ambiente, Matteo Macillotto. Il quale, comunque, precisa che sono già previste anche dei controlli ulteriori, da realizzare usando delle sostanze traccianti, da scaricare dentro l’azienda e ricercare nella falda. •

Luca Fiorin

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