<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

LaFogliaeilVento
dopo sei anni
deve chiudere

Serena Abagnato, cofondatrice dell’associazione  LaFogliaeilVento
Serena Abagnato, cofondatrice dell’associazione LaFogliaeilVento
Serena Abagnato, cofondatrice dell’associazione  LaFogliaeilVento
Serena Abagnato, cofondatrice dell’associazione LaFogliaeilVento

Lo spazio culturale LaFogliaeilVento, che negli ultimi sei anni ha tenuto aperto anche il museo del gioco, chiude e cessa l’attività a Soave, dopo sei anni intensi. Questa sera, a partire dalle 20,30, allo spazio culturale si terrà una festa con tutti coloro che in questi sei anni hanno collaborato con gli animatori del sodalizio. Sarà un’occasione per condividere progetti futuri, risultati di questi primi sei anni e sogni, perché lo spazio culturale LaFogliaeilVento chiude a Soave, ma non per questo termina la propria esperienza.

«DA POCHE settimane abbiamo ricevuto la comunicazione ufficiale da parte dell’amministrazione comunale che, con la scadenza della convenzione prevista per il 30 giugno, questa stessa non verrà rinnovata», fanno sapere in una comunicazione Gianluca Gozzi, Serena Abagnato e Giulia Carli, fondatori de LaFoglieilVento.

«Pertanto non saremo più i gestori della struttura comunale e quindi neanche del Museo del Gioco. Questa decisione rappresenta una tappa di cambiamento profonda per la vita della nostra realtà, nata nel 2010 e cresciuta in questi anni a Soave, grazie alle numerose attività e proposte culturali rivolte al territorio soavese e anche oltre», proseguono i tre. «Da luglio, quindi, laFogliaeilVento non sarà più a Soave, ma sarà comunque una realtà attiva: desideriamo leggere questo momento come occasione di crescita, nonostante il dispiacere di non abitare più una struttura così accogliente e bella».

«Ora si apre un tempo per cercare un luogo che ci ospiterà, in ascolto delle nuove forme che l’associazione culturale deciderà di prendere”, concludono nel loro comunicato di addio i tre animatori e fondatori dello spazio culturale, «Ringraziamo tutti per il sostegno in questi sei anni».

Il saluto ai sostenitori e ai partecipanti dei corsi e delle attività all’ex mulino, questa sera, prevede alcuni brani della musicista Elisabetta Garilli, collaboratrice de LaFogliaeilVento. Per prenotarsi a partecipare al momento conclusivo e di saluto, basta inviare un sms al numero mobile 333.7175790.

«Purtroppo il fatto che la struttura, l’ex mulino, non è nostra ma del demanio dello Stato ed è stata data in concessione d’uso al Comune, in cambio di Palazzo Moscardo, concessione che scade tra due anni, non ci permette di rinnovare la convenzione con lo spazio culturale LaFogliaeilVento, che ha deciso, concordemente con l’amministrazione, di non continuare nel rapporto di collaborazione», spiega il sindaco, Lino Gambaretto.

«LA STRUTTURA dell’ex mulino, attuale museo del gioco che, ribadisco, non è del Comune, ha bisogno di interventi di mantenzione urgenti, che il Comune non può sostenere, non essendone proprietario», prosegue. «Inoltre all’ interno non si possono tenere attività con fini di lucro, perché l’accordo con il demanio non lo consente: si può svolgere solo volontariato gratuito. Quindi non potendo più tenere aperto il bar all’interno della struttura e non potendo più riscuotere soldi dai partecipanti ai corsi e ai laboratori, gli animatori, gestori dello spazio culturale, non riescono più a sostenere i costi delle bollette per i consumi di energia elettrica, acqua e gas, che finora hanno potuto pagare proprio grazie a questi introiti».

«Sicuramente la gestione di questa struttura era impegnativaA, ribadisce una delle fondatrici dello spazio culturale, Serena Abagnato, «per questo cerchiamo un sito idoneo al nostro tipo di attività. Lasciamo Soave con serenità, anche nei confronti dell’ amministrazione comunale con cui abbiamo collaborato in questi sei anni. Cercheremo di rimanere nell’Est veronese».

Senza alcun dubbio, se ne va da Soave una realtà tra le più attive negli ultimi sei anni della cittadina murata, che ha catalizzato ed attirato l’attenzione di tanti, soprattutto bambini non solo soavesi, ma anche di paesi vicini. Sono state avviate iniziate innovative, come lo scambio culturale tra famiglie italiane e di origine straniera presenti nell’Est veronese e collaborazioni con la comunità islamica operante nell’Est veronese, con serate ad esempio per capire cos’è il Ramadan.

Non v’è ombra di dubbio che la permuta dell’ex mulino e di Palazzo Moscardo andrà affrontata e risolta tra demanio statale e Comune, con ogni probabilità dalla prossima amministrazione comunale che verrà eletta nella primavera del 2017, dato che il Consiglio comunale ha stabilito di demandare alla futura maggioranza la questione.

Anche perchè Soave rimarrà a questo punto senza il museo del gioco, lascito di Marco Fittà, che è già chiuso al pubblico, trovandosi all’ interno dello stesso stabile ed i visitatori non avranno più accesso ai giochi antichi. Un dato è certo. Soave dal 1° luglio senza LaFogliaeilVento sarà più povera.

Zeno Martini

Suggerimenti