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La Via Crucis verista
Percorso ripido
fino alla croce bianca

Colognola si prepara a ospitare uno dei momenti più forti e suggestivi legati alla Quaresima, vissuta alle porte dell’Est veronese. Domani, infatti, sarà proprio il paese all’imbocco della Val d'Illasi a ospitare la Via Crucis interparrocchiale, animata dalle comunità che fanno parte della zona pastorale compresa tra San Martino Buon Albergo e Soave, di cui è vicario foraneo don Flavio Miozzi.

Dopo il ritrovo dei fedeli sul piazzale del palasport «Bruno Ruffo», alle 20,30 inizierà l’itinerario spirituale della Via Crucis che vedrà il corteo risalire il colle principale del paese, lungo viale IV Novembre, per raggiungere la parrocchia dei Santi Fermo e Rustico di Monte, dove si concluderà il rito.

Si tratta di un’iniziativa proposta per la prima volta alcuni anni fa la quale, per la suggestione del luogo e per il fervore religioso che la caratterizzano, ha avuto fin da subito una nutrita partecipazione, annoverando presenze da tutto il territorio, tanto da diventare una delle tradizioni quaresimali più significative della zona.

La meditazione delle varie stazioni, animata con canti e preghiere, sarà curata dai diversi gruppi parrocchiali della vicaria, impegnati nella salita verso il capoluogo, una strada che, per la sua ripidezza, ben si presta a ricordare e commemorare il percorso doloroso compiuto da Cristo verso la crocifissione sul monte Golgota: una caratteristica che ha contribuito a scegliere proprio questo percorso a Colognola per lo svolgimento dell’iniziativa religiosa.

Lungo viale IV Novembre, che per tutta la durata del rito religioso sarà chiuso al transito delle auto, saranno effettuate delle soste di riflessione, fino all’arrivo in piazza Roma dove si giungerà nella chiesa del centro storico, presieduta dal parroco don Agostino Martinelli, percorrendo, per l’ultimo tratto della salita, la storica Scalinata Zandomeghi, dominata dalla maestosa croce in pietra bianca con i simboli della Passione, realizzata nel 1772 dal maestro lapicida Antonio Tinelli di Caprino.

Monica Rama

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