<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

La paura che la cava si ampli
fa scatenare Facebook

Cava Basalti: se sul piano politico il solo parlarne dà il destro all’ex assessore regionale all’Ambiente ed ex leghista Maurizio Conte (Lista Tosi per il Veneto) per attaccare il governatore Luca Zaia, sul territorio nasce un gruppo Facebook che dice «Stop Cava Basalti». Eppure tanto la Regione quanto la direzione della cava della «Basalti Verona» hanno smentito un ampliamento della superficie.

A capire come stessero le cose, del resto, era finalizzato il blitz in Regione del sindaco di San Giovanni Ilarione Ellen Cavazza che si è fatta accompagnare dal rappresentante dei 43 ilarionesi che hanno firmato la petizione (sottoscritta da 89 proprietari di terreni di Montecchia di Crosara) con cui si ribadisce il «no» ad eventuali ampliamenti. Tutto era originato da alcuni sondaggi informali con cui Giovanni Dando, direttore della cava che ha confermato la cosa, aveva cercato di capire se ci fosse o meno la possibilità di acquisire terreni attorno alla cava.

Dando, però, ha precisato che sentita l’aria contraria ha lasciato perdere, mentre i confinanti hanno scritto in Regione: e con la spedizione veneziana è arrivata la conferma che sul fronte cava non c’è nulla di nuovo, cioè l’autorizzazione firmata tre anni fa impone la conclusione dell’attività nel 2034.

È bastato l’articolo apparso sul nostro giornale martedì scorso per far nascere la pagina Facebook «Stop cava Basalti» voluta «per fermare l’ampliamento della Cava Bosco Lauti in Val d'Alpone» e «per sensibilizzare i cittadini sulla presenza di questa ormai scomoda realtà».

Tra i primi post c’è anche un video del giugno 2014 che mostra la polvere sollevata dall’attività di cava. Ma aver toccato il tema cave ha «armato» l’ex assessore regionale Conte contro Zaia: «Il sindaco leghista Cavazza sa che Zaia tiene fermo il Piano cave, quindi tutto questo balletto su un possibile ampliamento è ridicolo. Perché il governatore non vuole portare in Consiglio regionale il Piano pronto da almeno due anni? Ciò che si può e non si può fare deve stabilirlo il Piano cave», rimarca Conte, «e il disegno di legge 28 “Norme per la disciplina dell’attività di cava” è pronto da oltre due anni. Evidentemente», considera il consigliere tosiano, «non piace ai cavatori perché dà regole precise sui materiali e sui luoghi adibiti ad espansione, a tutela del territorio». Conte ricorda anche il recente «ultimatum del Tar alla Regione perché, se entro pochi mesi non sarà approvato il piano con le direttive regionali che indicano dove, cosa e quanto si può scavare, arriverà il commissario. Questa situazione», denuncia Conte, «è inaccettabile visto che il Piano cave, elaborato e convalidato sia a livello tecnico che politico con il coinvolgimento di tutti i sindaci, è pronto dal 2014. Abbiamo ripresentato la legge, orientata da un lato a un uso corretto delle risorse, nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio, e dall’altro a favorire il riutilizzo dei materiali provenienti dal trattamento e dal recupero dei rifiuti inerti, a luglio 2015 ma Zaia, forse su pressioni dei cavatori, l’ha respinto facendolo affossare in commissione e proseguendo a suon di deroghe». P.D.C.

Suggerimenti