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La parrocchia di San Briccio
rischia di rimanere senza prete

Don Gabriele Lanciai
Don Gabriele Lanciai
Don Gabriele Lanciai
Don Gabriele Lanciai

Con il trasferimento di don Gabriele Lanciai alla pieve di Santa Maria di Colognola ai Colli, San Briccio di Lavagno rischia di rimanere senza parroco.

Chi segue più da vicino l’operato del vescovo di Verona, Giuseppe Zenti, in questi momenti di «trasloco» dei preti, suggerisce che la scelta definitiva non è ancora stata compiuta e che, forse, si potrà ancora contare sulla continuità nella storia dei parroci di questa millenaria pieve arroccata sul colle di San Briccio, «meglio di Lavagno», come si trova scritto nei documenti della storia passata.

Una parrocchia, quella di San Briccio, di cui si hanno testimonianze certe almeno dalla metà del 1400 e che è stata una delle più importanti dell’area dell’est veronese, visto che da essa dipendevano tutti gli oratori e le chiese presenti nel territorio di Lavagno, monasteri di San Giacomo al Grigliano e di San Giuliano di Lepia compresi, senza contare, fin quasi al 1600, la chiesa di San Pietro in cattedra d’Antiochia a Marcellise.

Fino a don Gabriele Lanciai, parroco a San Briccio dal 2008, si possono contare circa una trentina di preti che hanno avuto in carico la parrocchiale di San Briccio. Qualcuno di essi ha operato a lungo a San Briccio, come don Giovanni Battista Avanzi, don Giustino Lonardi, don Lorenzo Boso e qualcun altro, ma per periodi più brevi.

Il problema se nominare un successore a don Lanciai o se lasciare vacante la sede di questa parrocchia, accorpandola a quelle vicine, non deve essere di facile soluzione per il vescovo monsignor Zenti. Da una parte, infatti, deve fare i conti con i preti, pochi, che ha a sua disposizione per tutto il territorio. Dall’altra deve combattere con l’affetto particolare che nutre per questa parrocchia, la cui storia e le cui vicende conosce benissimo, visto che è nato ed ha vissuto gli anni della infanzia e giovinezza a Casa Pozza di San Martino Buon Albergo, località posta proprio ai piedi del colle di San Briccio.

A questo punto, dunque, non resta che aspettare per conoscere quale sarà la sorte della parrocchia di San Briccio che è intimamente legata a quella della storia del suo colle: da quando, nei tempi passati, l’altura offriva maggior sicurezza e vivibilità rispetto alla pianura, fino alla fine del 1800, quando i militari italiani, nel bene e nel male, ne sconvolsero la vita scegliendo di realizzarvi, affiancandolo con la Batteria Monticelli, un grandioso forte anti austriaco che ha comportato l’abbattimento della vecchia prebenda parrocchiale. Ed arriviamo ad oggi, quando le due altre parrocchie del territorio di Lavagno, ovvero quella di San Pietro e quella di Vago, staccatesi la prima nel 1837 e la seconda nel 1899 dalla parrocchia matrice, sono diventate più importanti della stessa loro «madre».G.C.

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