«Piazza San Giorgio è non collaudabile». Questa la sentenza dell’ingegnere chiamato dall’amministrazione comunale di Palù a stabilire se il rifacimento del «salotto» del paese è da promuovere a pieni voti oppure no. Ne ha dato notizia in Consiglio comunale il sindaco Gianni Brigo, nel tentativo di porre un punto fermo nella schermaglia ingaggiata da tempo con la minoranza che fa capo all’ ex primo cittadino Francesco Farina, assente in toto dall’ assemblea.
L’amministrazione guidata da Farina, scaduta nel maggio 2015, aveva speso 650mila euro per dare un volto nuovo alla piazza: 300 mila euro di contributo regionale, il rimanente messo dal Comune accendendo un mutuo. I lavori erano stati ultimati proprio a ridosso delle amministrative.
«Come previsto dalla legge, appena insediati abbiamo dovuto verificare se i lavori erano stati eseguiti a regola d’ arte, nominando un collaudatore di provata esperienza. Il quale, al termine di rilievi supportati da analisi di laboratorio integrate con il parere del Consorzio del porfido trentino, ha depositato una relazione da cui emergono molteplici irregolarità nei materiali usati e nella qualità dei lavori. Tant’è, appunto, che l’ingegnere ha dichiarato la piazza non collaudabile», ha spiegato Brigo in assemblea.
Il sindaco ha aggiunto che le anomalie principali riguardano lo spazio giochi («quando piove si riempie d’acqua perché senza scarichi») e la pavimentazione della parte di piazza intorno alla fontana, «fatta con materiale scadente, in parte con cubetti di porfido sottomisura e con fughe più ampie rispetto al capitolato. In più, anche se con piccole differenze, i cubetti sono posati con dislivelli tra uno e l’altro, su cui si può inciampare».
«Nostro dovere è vigilare affinché il denaro pubblico sia speso bene», ha sottolineato il sindaco. «La precedente amministrazione aveva previsto solo un certificato di regolare costruzione della piazza, da affidare al progettista. Noi abbiamo voluto l’ingegnere collaudatore. Alla luce della sua relazione la ditta appaltante aveva chiesto e ottenuto la possibilità di produrre controanalisi, ma poi non ha proceduto. La vicenda è complicata dal fatto che i lavori erano stati subappaltati. Ora siamo in attesa di risposte definitive entro i primi di settembre, altrimenti saremo costretti a rivendicare i correttivi necessari attraverso un’ azione legale», minaccia Brigo.
L’ex sindaco Farina stronca così la posizione presa del suo successore: «Come in altre occasioni, Brigo dimostra accanimento nei nostri confronti, nella fattispecie stupido, poiché voler far credere che la piazza è mal fatta può portare alla revoca del contributo assegnato dalla Regione al progetto arrivato primo in tutto il Veneto. E se un Comune piccolo come Palù perde per strada un contributo di 300mila euro, può chiudere bottega».
Quanto a irregolarità di materiali e qualità dei lavori, l’ex sindaco aggiunge: «Si vede a occhio se una cosa è fatta male. Tranne alcuni particolari che giustamente andavano rilevati in fase di collaudo, tipo la fontana che non scola bene, non credo che della nostra piazza si possa dire così. Il sito dei giochi, per esempio, contrariamente a quanto sostiene Brigo, ha i fori di scarico. Evidentemente si sono otturati per mancanza di manutenzione. Anche nella cosa pubblica ci vuole quell’ impegno e quell’amore che la maggioranza dimostra di non avere. Di fatto l’amministrazione si ferma di fronte a un osso di formica, essendo l’unica non in grado di far funzionare una fontana: quella della piazza».