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La notte più allegra della Val d’Alpone

Il passaggio di un carro tra la folla che gremiva il centro di Monteforte FOTOSERVIZIO AMATOIl passaggio di un gruppo di figuranti
Il passaggio di un carro tra la folla che gremiva il centro di Monteforte FOTOSERVIZIO AMATOIl passaggio di un gruppo di figuranti
Il passaggio di un carro tra la folla che gremiva il centro di Monteforte FOTOSERVIZIO AMATOIl passaggio di un gruppo di figuranti
Il passaggio di un carro tra la folla che gremiva il centro di Monteforte FOTOSERVIZIO AMATOIl passaggio di un gruppo di figuranti

Alla fine della sfilata notturna del 70° Carnevalon de l’Alpon, l’altra sera, sulle strade del centro, via Dante e via Vittorio Veneto e via del Popolo e in parte anche viale Europa, non si riusciva più a scorgere il colore dell’asfalto, tante sono state le tonnellate di coriandoli riversate durante le tre ore di manifestazione. Allestita dalla Pro loco di Monteforte, la sfilata ha visto la partecipazione di quasi mille figuranti al seguito di un gruppo in maschera e di 15 carri allegorici. Ma c’erano anche le maschere dei singoli. Coccinelle, messicani, cani Dalmata, Crociati, irlandesi, tirolesi con delle scimmie tra le gambe, antichi romani, suore, preti, cardinali e vescovi, indiani d’america, pulcini, paguri, vichinghi, angeli, porcellini, pirati, mucche, antichi egiziani, super Mario Bross, V – vendetta, alcuni Freddy Mercury dei Queen, un padre eterno, un’ alpina e chi più ne ha, più ne metta. La maschera più simpatica è stata quella di due amici vestiti da semafori, la più originale un travestimento da cesto della mongolfiera, la più malizioso el Can da...Lecco. In mezzo a due ali di queste maschere, si sono fatti largo i carri. La parata è stata aperta dal Papà del Gnoco e dal Re del Torbolin, la maschera ufficiale di Monteforte, alias Re Ale, al secolo Alessandro Giovannini. Dietro loro ha suonato la banda alpina di Monteforte, agli ordini della maestra Sabrina Casagrande: anche i bandisti erano rigorosamente in maschera. L’unico gruppo mascherato in sfilata, è stato quello delle Ar... lecchines, un gruppo di tutti maschi travestiti da donne di Monteforte, un sodalizio originato dalla fusione del gruppo dei Vilani e delle Donne dei Vilani, che partecipa al Carnevalon da 33 anni, sempre con travestimenti al femminile. MOLTO GETTONATI tra i carri i personaggi disneyani, come Aladino e la sua lampada con il genio della Compagnia dei Draghi di San Pietro Mussolino. Gli Amici di Topolino, nel centenario del cartoon, carro allestito dalla scuola materna San Giuseppe di Costalunga. La Bella e la Bestia con i figuranti vestiti da tazze dei Veri Super di Roveredo di Guà. E ancora una rivisitazione di Mary Poppins, chiamata Lilly Poppins, per ricordare anche un’amica scomparsa, coi figuranti vestiti per forza da spazzacamini del gruppo giovani di Brognoligo e Costalunga. Non poteva mancare la Fuga degli abissi della Compagna dei confinanti di Lonigo, pure ispirati ai pesci dei disegni animati. Per non dire di sirene, pesci e tartarughe sul carro Dei del mare del gruppo di Brognoligo. Anche il carro di grandi dimensioni I gatti dell’Imperadur con 65 figuranti vestiti da gatti color arancio, si è ispirato ai felini della Disney: è stato realizzato dai maestri carrai montefortiani Vainer Cassin, Eros Rizzotto e Antonio Brandiele, detto Toni Branda. Il carro più colorato ed imponente per dimensioni, è stato senz’altro Il Circo di Toni Popolo e i pagliacci, con 150 figuranti al seguito travestiti da clown. Carro realizzato tra ottobre e marzo dal mastro carraio montefortiano Toni Popolo, assieme ai colleghi Tiziano Sinigallia e Romeo Nardi. Hanno invece esorcizzato un nuovo diluvio universale, sia i Bad Boys di San Giovanni Ilarione, il carro con il numero maggiore di figuranti, ben 200 vestiti da orsi, con Un’Arca Bestiale, dalla quale spuntava anche il personaggio di Noè. Invece la Compania della Pergola di Monteforte ha raffigurato sul carro con l’arca gli unicorni, Unicorni festaioli, unici animali che non hanno trovato posto sull’arca, ma che si sono comunque salvati dal diluvio. Molto festaioli anche gli Spiriti di vino di Montecchia di Crosara, montati sul carro Goti House: i figuranti erano vestiti da fantasmi. Hanno puntato su due serie tv invece, sia il gruppo I Chimici del Campo Bruto di Montecchia di Crosara, con il carro Breaking Bad, sia i giovani di Chiampo che si sono vestiti da rapinatori per «La casa di carta», pronti a rubare sorrisi alla Zecca, per ridistribuirli alla gente. Provenivano da Chiampo anche Gli amici della Grola, con il carro sulla sportività, molto significativo, dal titolo «Il mondo del rugby», sport emergente. Come figuranti sono stati presi dei veri giocatori di due squadre rivali: il Rugby Valchiampo e il Rugby Terzo Tempo di Vicenza. Infine, sempre dal Vicentino, esattamente da Trissino, con 40 figuranti vestiti da soldati in mimetica, il carro StRambo, rivisitazione del film con Silvester Stallone, che fece fuori tutti i militari che gli davano la caccia. •

Zeno Martini

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