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Dramma del bimbo di Lavagno

La morte di Elia
«Solo l'autopsia
dirà cos'è successo»

Dramma del bimbo di Lavagno
Elia sul campo di calcio
Elia sul campo di calcio
Elia sul campo di calcio
Elia sul campo di calcio

Nessuno si sbilancia. Nessuno parla. Nessuno vuole ipotizzare cosa può aver provocato la morte di Elia. I pediatri di Verona, ospedalieri e di base, interpellati per avere una analisi sulle possibili cause, non hanno elementi sufficienti per fare diagnosi. Solo dopo l’autopsia, spiegano, si potrà effettivamente capire cosa ha ucciso il piccolo, perdersi prima in qualsiasi tipo di riflessione, non sarebbe corretto e non servirebbe a niente.

 

Ciò su cui tutti concordano, però, è che le strade possibili possono essere tendenzialmente due, e l’esame del medico legale chiarirà quale sia quella corretta: o Elia soffriva di qualche patologia, soprattutto a livello cardiaco, non rilevata e non evidente agli esami a cui si sottoponeva per l’attività sportiva; oppure è stato, come hanno riferito i genitori, un virus che è riuscito, su un corpo debilitato per l’influenza, a danneggiare gli organi e a creare uno stato generale infettivo irrecuperabile nel momento in cui è arrivato in ospedale. Proprio per evitare inutili chiacchiere e altrettanto inutili allarmismi, gli specialisti, anche quelli dell’Azienda ospedaliera universitaria che domenica sera hanno accolto Elia in condizioni gravissime, rimandano ogni analisi all’esito dell’autopsia. .

C.F.

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