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La fusione Belfiore e Caldiero vale 99 euro pro capite all’anno

La Fondazione Think Tank Nord Est ha stimato quanto incasseranno - ogni anno per 10 anni - i nuovi Comuni veneti derivanti dalle eventuali aggregazioni amministrative. In provincia di Verona, se Belfiore e Caldiero avessero scelto di confluire nel Comune di Belfiore Caldiero Terme avrebbero incassato quasi 1,1 milioni di euro all’anno. Per 12 Comuni ci sono cinque fusioni amministrative in ballottaggio ma anche risorse per le nuove amministrazioni che eventualmente nasceranno. La Fondazione Think Tank Nord Est ha stimato quanto incasseranno - ogni anno per 10 anni - i nuovi Comuni derivanti dalle eventuali aggregazioni amministrative; complessivamente si parla di un contributo statale di oltre 4 milioni di euro all’anno. L’appuntamento di ieri con le urne ha riguardato anche Megliadino San Fidenzio, Megliadino San Vitale, Saletto e Margherita d’Adige (Pd) chiamati a scegliere se fondersi nel Comune di Quattroville; in provincia di Vicenza i referendum erano due: a Barbarano Vicentino e Mossano per fondersi nel Comune di Barbarano Mossano, ad Arsiero e Tonezza del Cimone per il nuovo Comune di Arsiero Tonezza. Nel Bellunese, i Comuni di Falcade e Canale d’Agordo per istituire il Comune di Valle del Biois. E così, nuovo Comune per nuovo Comune, la Fondazione Think Tank Nord Est ha calcolato quanto questi incasseranno (se le ultime schede ancora in corso di spoglio al momento di andare in stampa decreteranno la vittoria del sì). Gli importi sono veramente elevati. Il più ricco sarà il nuovo Comune di Quattroville, che si stima riceverà un contributo di oltre 1,3 milioni all’anno per 10 anni: guardando alla popolazione residente, quasi 150 euro a cittadino in più, pari a circa un +33% della somma delle attuali entrate correnti dei singoli comuni. Al Comune di Belfiore Caldiero Terme sarebbero andati 1,1 milioni all’anno per 10 anni, quasi 100 euro per cittadino e a un +19% rispetto le attuali entrate. Barbarano Mossano otterrebbe quasi 800 mila euro di contributo decennale, ovvero 123 euro per abitante pari al +20% delle entrate correnti; Arsiero Tonezza oltre 500 mila euro per 10 anni, pari a 142 euro pro capite e al +15% delle entrate correnti. Valle del Biois beneficerà di quasi 400 mila euro di incentivi decennali: 128 euro per cittadino ed al +7% sulle entrate correnti. Non è la prima volta che consultazioni di questo genere si tengono in Veneto. Dal 1994 ad oggi sono già stati 10 i referendum di fusione: in sette casi si è arrivati al un nuovo Comune e in tre casi il voto ha bocciato la fusione. «Oggi, però, lo scenario all’interno del quale si collocano i referendum è mutato», spiega Riccardo Dalla Torre, ricercatore della Fondazione Think Tank Nord Est. «Lo Stato incentiva fortemente le fusioni prevedendo importanti contributi decennali per chi le sceglie. A questi incentivi - in significativo aumento negli ultimi anni - si aggiungono i contributi straordinari regionali e le forme premiali riservate ai nuovi Comuni nell’ambito dei bandi o nell’assegnazione di spazi finanziari, il rinvio degli obblighi di gestione associata e di quelli del rispetto del pareggio di bilancio, la possibilità di assumere nuovo personale». «I piccoli Comuni hanno oggi una grande opportunità, quella di diventare più grandi portando benefici a cittadini e imprese», sottolinea Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est. «Se vogliamo essere competitivi, è la logica delle fusioni, dobbiamo metterci insieme. Un concetto che vale per le imprese ma anche per i Comuni». «Per questo oggi lo Stato concede contributi veramente ingenti, che permetteranno alle nuove amministrazioni di migliorare i servizi per i propri cittadini e le aziende del territorio». «E saranno proprio i Comuni più piccoli e le frazioni più remote o disabitate ad ottenere i vantaggi maggiori», conclude Ferrarelli, «visto che diventare un’amministrazione comunale più grande vorrà dire contare di più e poter programmare il futuro del territorio e della Comunità con più risorse». •

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