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«La Biennale in pianta stabile»
La sede ideale ci sarebbe già

Una delle sculture esposte alla Biennale di Soave
Una delle sculture esposte alla Biennale di Soave
Una delle sculture esposte alla Biennale di Soave
Una delle sculture esposte alla Biennale di Soave

Perché non rendere la Biennale di scultura Città di Soave un’iniziativa stabile e trovarvi una sede idonea? Magari creando una mostra con alcune delle opere d’arte che nel tempo saranno esposte.

Questa l’idea nata tra i promotori alla luce del risultato, a dir poco inaspettato, della prima edizione che si concluderà domani dopo cinque intense settimane. I diretti interessati sono la consigliere comunale delegata a turismo e cultura Alice Zago, il sindaco Lino Gambaretto, il presidente delle Botteghe di Soave Luigino Mericiani e i quattro scultori che hanno reso possibile questo evento, ossia Sabrina Ferrari, Alba Gonzales (romana), Francesco Triglia e Sergio Capellini.

I quattro artisti hanno proposto agli organizzatori - Botteghe di Soave con Comune e la fonderia artistica Guastini - di costituire un comitato che selezioni ogni due anni gli artisti e le opere d’arte da esporre, sia italiani che stranieri. «In questo modo si allargherebbe la partecipazione di artisti e si creerebbe maggiore interesse da parte dei visitatori, sempre rimanendo nel filone figurativo», suggeriscono Gonzales, Ferrari, Triglia e Capellini.

Uno spazio ad hoc da dedicare all’esposizione delle statue, e che potrebbe essere la sede stabile, accanto a Palazzo del Capitano, potrebbe essere il Palazzo del Tribunale, risalente al 1375, rimasto inutilizzato dacché il tribunale ha fatto fagotto e si è trasferito definitivamente in città.

Non solo. «Le antiche celle per i detenuti, da secoli intulizzate, annesse al tribunale, potrebbero diventare gli spazi di una galleria permanente, che testimoni ai posteri, le varie edizioni della biennale, con alcune sculture che restino a documentare le varie esposizioni», ritengono Zago e Mericiani.

Un’idea che ora andrà sottoposta all’amministrazione comunale, in particolare dalla giunta Gambaretto, che già sta valutando di poter acquistare almeno un’opera scultorea di questa prima edizione.

L’ultimo giorno di visita delle opere esposte nelle due sale al piano terra e nel cortile di Palazzo del Capitano e nelle cantine Pieropan, Coffele e del Castello, come detto sarà domani, «anche se alcune grandi statue rimarranno esposte nel cortile di Palazzo del Capitano per tutta l’estate, almeno fino a settembre», annunciano il sindaco e Mericiani. Della biennale rimane poi come attestazione il catalogo delle opere e degli artisti partecipanti, appena edito e a disposizione in paese. Per prenotarlo o per averlo, basta contattare il presidente Mericiani al 328.0807212 o per e- mail (l’indirizzo cui scrivere è botteghedisoave@libero.it).

«Debbo ringraziare le Botteghe di Soave e i quattro artisti per questo evento, che ha richiesto uno sforzo organizzativo gravoso e che auspico possa avere un seguito tra due anni, quando io non sarò più sindaco», commenta Gambaretto. «Sono d’accordo nel creare uno spazio adeguato all’interno della nostra cittadina per questa iniziativa, che dà un valore aggiunto culturale e artistico al nostro paese».

«Bisogna investire in cultura e turismo», dice Alice Zago, consigliere delegata a cultura e turismo, «e in tal senso per la prossima biennale serviranno ancora più sponsor, mecenati e artisti coinvolti».

Infine il presidente delle Botteghe di Soave, Luigino Mericiani: «Sono rimasti coltipi tutti. Il coinvolgimento dei soavesi nelle iniziative culturali è aumentato, ma nelle prossime edizioni ci aspettiamo un sempre maggiore coinvolgimento».

Zeno Martini

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