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L’estate dei fossili all’isola d’Elba
Ma prima la festa

Un rarissimo fossile di Mene Rhombea, trovato nella Pesciara di Bolca
Un rarissimo fossile di Mene Rhombea, trovato nella Pesciara di Bolca
Un rarissimo fossile di Mene Rhombea, trovato nella Pesciara di Bolca
Un rarissimo fossile di Mene Rhombea, trovato nella Pesciara di Bolca

Quattro giorni di festa a Bolca in questo fine settimana e lunedì - con l’inedita cobnclusione affidata allo spettacolo pirotecnico - per la 45a volta in nome della paleontologia che ha diffuso nel mondo la fama di Bolca per la bellezza dei suoi fossili. La festa non poteva che essere dedicata a questa disciplina che studia gli animali e le piante vissuti sulla Terra in epoche remote e rivelati attraverso i loro resti fossili, che testimoniano anche quale fosse l’ambiente e il clima in cui vissero. Documenti straordinari della storia del pianeta e i fossili di Bolca lo sono più di tutti, tanto che per la loro unicità si trovano nei maggiori musei del mondo e sono sempre più richiesti.

Prova ne sia che una decina di pesci fra i più belli della collezione Massimiliano Cerato in questa estate sono in trasferta all’isola d’Elba su richiesta del professor Giovanni Patresi, direttore del Museo di storia naturale di Firenze, in collaborazione con la Società Paleontologica Italiana che si occuperà dell’allestimento dei pannelli sull’isola maggiore dell’arcipelago toscani e che, assicura Massimo Cerato, nell’estate 2017 saranno in esposizione a Bolca.

Al museo, domenica, insieme agli altri fossili ci sarà un’inedita vetrina di piccoli pesci, sempre della collezione privata Massimiliano Cerato, a testimonianza di una fauna ittica in gran parte estinta, ma con qualche pronipote ancora esistente, seppur mutato nella sua evoluzione, come sardine, gamberetti, granchi.

Nel secolo scorso quando la famiglia Cerato aveva la concessione degli scavi nei siti paleontologici i pesci piccoli venivano trovati nella seconda fase della lavorazione, dopo una lunga stagionatura delle pietre a strati scavate in galleria durante l’inverno e lasciate al sole a seccare. «Quando la pietra è asciutta la apri facilmente», spiega Massimo Cerato, «come un libro, e una volta aperto il fossile compare in entrambe le facciate, con impronta e contro-impronta, speculare».

Anche il pesce più piccolo ha una sua storia e un suo valore pur non esibendo la spettacolarità dei grandi fossili che troneggiano nei musei. «E così i piccoli reperti venivano in un primo momento accantonati e solo nei mesi di luglio e agosto venivano ripresi in mano e “preparati”», racconta Massimo Cerato ricordando le tante avventure dell’infanzia in quella straordinaria miniera che si chiama Pesciara

La festa avrà naturalmente avvenimenti dedicati allo specifico ai fossili, ma anche momenti di svago e intrattenimento, come i concerti, il «Vespa giro», la sfilata dei carri delle contrade e il caratteristico palio .

Mariella Gugole

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