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L’addio a don Orazio
Di lui continueranno
a parlare le opere

Don Orazio e Castagna accanto al monumento di padre Turoldo
Don Orazio e Castagna accanto al monumento di padre Turoldo
Don Orazio e Castagna accanto al monumento di padre Turoldo
Don Orazio e Castagna accanto al monumento di padre Turoldo

La malattia che negli ultimi anni ha minato il fisico di don Orazio Castagna, parroco della chiesa romanica di Santa Maria a Pieve di Colognola dal 1995 fino allo scorso anno, ha avuto il sopravvento e il sacerdote, nato a Capovilla di Illasi nel 1941, si è spento lunedì all’ospedale di Negrar. I funerali saranno celebrati domani, alle 15, nella chiesa di Pieve dal vescovo mosnignor Giuseppe Zenti con il parroco don Gabriele Lanciai, il collaboratore don Adriano Barba e altri sacerdoti del territorio.

La comunità di Pieve, con cui nel 2016 don Orazio aveva festeggiato il suo 50° anniversario di ordinazione sacerdotale, darà l’ultimo saluto all’ex parroco che aveva prestato precedentemente la sua opera pastorale anche a Palù, Angiari, Rizza e a Castellaro, in provincia di Mantova, quando il paese rientrava nella diocesi veronese.

A Pieve di Colognola don Castagna si è prodigato senza riserve, fino alla pensione, nell’esplicare la sua attività rimasta sempre fervente, anche negli ultimi anni nonostante la malattia. Si deve a lui il restauro degli affreschi della pieve romanica, che al termine dell’opera è stata visitata anche dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, come pure la realizzazione, nel parco retrostante la chiesa, di un percorso meditativo sui misteri del Rosario, opera del pittore Francesco Menegazzi.

Nel giardino è stato collocato qualche anno fa, grazie alla disponibilità di don Orazio e alla sua collaborazione con monsignor Luigi Adami, anche il monumento a padre David Maria Turoldo che era solito soffermarsi in preghiera, quando veniva a far visita all’amico monsignor Adami, nell’antica chiesa di Pieve, dove ogni anno viene ricordato con un incontro di riflessione e preghiera.

È STATO SEMPRE don Castagna a rinverdire la tradizione riproponendo in ottobre la festa dell’Antico Voto, un segno di gratitudine perpetua che ricorda l’intervento attribuito alla Madonna venerata a Pieve, che nel 1836 salvò il paese dal colera esaudendo le preghiere dei colognolesi. Oltre che un fervente edificatore di anime, è stato custode delle opere parrocchiali a lui affidate tanto che nel 2009 ha provveduto pure al restauro dell’organo della chiesa, costruito nel 1947. Don Orazio è stato anche uno dei primi sacerdoti della Val d’Illasi a fare arrivare in zona nel 2004, a bordo di un elicottero, la statua della Madonna di Fatima per le missioni mariane.

Dopo il rosario celebrato le sere scorse nella chiesa di santa Maria a Colognola e ieri nella chiesa di Cazzano di Tramigna, la comunità di Pieve, dove la bara del sacerdote sarà esposta in chiesa per permettere un saluto e una preghiera personale già nella mattinata intorno alle 11, si stringerà domani pomeriggio ai familiari nel ricordo dell’ex parroco di cui la Pieve continuerà a parlare attraverso le opere da lui compiute.

Monica Rama

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