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L’Avis ha 20 anni e aumenta i soci Miglior festa non c’è

Vent’anni di un sogno si festeggiano con un piccolo primato: in controtendenza rispetto all’andamento provinciale, l’Avis di Cazzano di Tramigna registra donazioni e donatori in aumento rispetto al 2016. Di donatori ce ne sono 4 in più, di donazioni 5: tutto ciò è una specie di regalo per i 20 anni dell’associazione. Una domenica partirono, a piedi, da Cazzano i donatori che nel 1997 raggiunsero il Centro trasfusionale dell’ospedale di San Bonifacio: circa in 20 si sottoposero al prelievo di idoneità. Da un paio d’anni, Fabio Piubelli, don Giorgio Tosi, Vittorio Verzè e Gina Rocca erano iscritti al gruppo di Soave, ma la voglia di costruire qualcosa nel proprio paese fu più forte: nacque così, con Maurizio Marchi e Nereo Marchi, l’Avis di Cazzano. «Un’associazione il cui fondatore è anche l’ultimo che ha donato», dice da sempre Piubelli. All’associazione si ribadisce come «il sangue sia meglio donarlo che riceverlo». Oggi guida l’Avis locale Alberto Peloso, 32 anni, al suo secondo mandato: ha raccolto il testimone da Dante Vantini che lo ricevette da Piubelli. È un po’ un triumvirato, questo, che, al di là della cariche, lavora sempre gomito a gomito. Le colonne dell’Avis sono i 111 donatori (numero lusinghiero per un paese di 1500 anime) e le 186 donazioni registrate sino ad oggi con una media di 216 all’anno. Nell’anno del ventennale è arrivato a 75 donazioni Gabriele Verzè che ha ricevuto il distintivo con rubino. Oro per 50 donazioni a Paolo Bennati, Paola Chiovetto, Corrado Milani, Remigio Nordera, Renato Nordera, Luigina Tassello e Stefano Viale, mentre Francesco Bitto, Federico Mellini, Silverio Peloso, Renato Tamellin e Moreno Vantini sono donatori a quota 36. Premiati anche 9 che hanno raggiunto 16 donazioni, altrettanti a quota 8 e per ben 17 c’è il benvenuto. In parte sono «ingaggi» arrivati con la Festa della birra, il nuovo evento creato dalla squadra di Peloso, che in soli due anni si è rivelata modo straordinario per parlare di donazione tra i giovani e, soprattutto, accompagnarli al Centro trasfusionale. • P.D.C.

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