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Incredibile Montefortiana Record di sempre: 25mila

Saluti (e baci) alla partenza FOTOSERVIZIO DI LUIGI PECORAGiovanni Pressi, presidente del Gsd Valdalpone-De MegniGianluigi Pasetto, storico segretario del Gsd Valdalpone-De Megni
Saluti (e baci) alla partenza FOTOSERVIZIO DI LUIGI PECORAGiovanni Pressi, presidente del Gsd Valdalpone-De MegniGianluigi Pasetto, storico segretario del Gsd Valdalpone-De Megni
Saluti (e baci) alla partenza FOTOSERVIZIO DI LUIGI PECORAGiovanni Pressi, presidente del Gsd Valdalpone-De MegniGianluigi Pasetto, storico segretario del Gsd Valdalpone-De Megni
Saluti (e baci) alla partenza FOTOSERVIZIO DI LUIGI PECORAGiovanni Pressi, presidente del Gsd Valdalpone-De MegniGianluigi Pasetto, storico segretario del Gsd Valdalpone-De Megni

Paola Dalli Cani Montefortiana 2018, è il record di sempre: in 25 mila hanno risposto sì all’invito della regina delle corse. Che sarebbe stata un’edizione incredibile lo hanno capito tutti ieri mattina ben prima delle 7: a un’ora e mezzo dalla partenza del popolo del 43° Trofeo Sant’Antonio Abate-Falconeri, la non competitiva diventata la super classica di gennaio, Monteforte era già un incredibile brulicare di migliaia di persone. Lungo i percorsi, per le parti del centro urbano ancora aperti al traffico, l’ordine degli avanguardisti della corsa è passato dalle decine degli altri anni alle centinaia di quest’anno. Impossibile fare il conto di quanti si siano incamminati sui tre itinerari di 9, 14 e 20 chilometri in anticipo anche di un paio d’ore sulle 8.30 canoniche del via ufficiale. Difficile però avere contezza del fenomeno, anche perché quando le 8.30 sono finalmente arrivate, come al solito c’è voluta una buona mezz’ora per far scorrere l’ondata messasi in movimento con inno nazionale e brano bandiera firmato dai Queen. «Incredibile», diceva a fine giornata uno sfasciato Giovanni Pressi, presidente del Gruppo sportivo dilettantistico Valdalpone-De Megni che per 43 anni ha portato avanti la tradizione dell’originaria «marcetta del patrono» facendola diventare (decisamente) immensa. «Stavolta abbiamo fatto il colpaccio, abbiamo fatto il botto!»: stanchissimo ma al settimo cielo Pressi, perché quando in una singola giornata ti ritrovi a «badare» a qualcosa come 23 mila persone, se fila tutto liscio e ti godi la soddisfazione di chi c’era, il sorriso ti viene per forza. «Per la prima volta ai punti di controllo dove distribuiamo i buoni per il ristoro finale dei tortellini sono finiti prima che finissero i podisti. Tranquilli, però», rassicura Pressi, «abbiamo passato l’ informazione e a nessuno è stato detto no, anche se non aveva il ticket». È lui stesso a certificare che «senza esagerare, dalla non competitiva son passate almeno 20 mila persone. Il resto lo hanno fatto oltre mille partecipanti tra Ecomaratona-Clivus ed Ecorun-Collis, 900 atleti partiti per la Maratonina-Falconeri, i ragazzi del Gran premio Pedrollo-Giovani promesse, i 2.300 ragazzi della non competitiva di sabato e i 200 della marcia guidata Passi nel tempo. Ha aiutato moltissimo il meteo, un po’ meno la brinata notturna, ma davvero tutto è andato meravigliosamente bene». Il riferimento di Pressi è all’eredità che la forte umidità della notte ha lasciato sulle strade e in alcuni tratti dei tracciati: sembrava che qualcuno ci avesse passato la cera e ha costretto la Croce rossa italiana a parecchi interventi. Più del solito, è oggettivo, ma pure la gente per strada era decisamente più del solito e dunque una trentina di slogature e una frattura del polso (ma anche due interventi per criticità cardiologiche e un malore non legato alla corsa) sono numeri che fanno a ragione dire che non c’è stato alcun problema. «Non ci sono parole!», diceva entusiasta il sindaco Gabriele Marini, «è un’enorme soddisfazione nella scia delle grandi soddisfazioni di ogni anno. Oggi è quasi primavera, la gente si diverte e ce n’è sempre più giro in questa giornata di festa». Il grande prodigio è quello della longevità di questa manifestazione che sembra smentire il luogo comune che vuole il volontariato in crisi: «Quarantatre anni sono una vita e va il mio grandissimo ringraziamento a tutti gli organizzatori, mai come quest’anno all’altezza della situazione. La direttiva Minniti ci ha messo in difficoltà per adeguare la manifestazione alle nuove e stringenti regole in materia di sicurezza», ha detto Marini, «e siamo stati impegnati in una decisa rivisitazione delle norme adottate negli anni. Ognuno ci ha messo del suo per cercare di risolvere tutte le problematiche che sono emerse a tutti i livelli. Merito del lavoro di squadra», ha concluso il primo cittadino, «merito del Gruppo Valdalpone, del paese e della mastodontica organizzazione dei volontari: senza di loro e senza la partecipazione del paese tutto questo negli anni non si sarebbe creato». È della stessa idea Gianluigi Pasetto, «il signor Montefortiana», cioè il segretario di sempre del Gsd Valdalpone-De Megni: «La forza della Montefortiana sta nell’ accoglienza degli abitanti di Monteforte, di Soave e dell’ intera Val d’Alpone, paesi e persone che si mobilitano in modo unico per questa manifestazione, per “la marcia” come la chiamiamo noi, e sono esempio concreto e bellissimo di generosità e grande apertura». L’ultima parola se la prende il presidente Pressi: «Grazie! Ai paesi, alle centinaia di volontari, alle forze dell’ordine che abbiamo visto presenti in massa e soprattutto a chi ha deciso, essendo presente, di renderla come è stata questa incredibile Montefortiana». •

Paola Dalli Cani

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