<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

In duecento pigiati nel «buso del gato»

La strettoia della «Passi nel tempo»
La strettoia della «Passi nel tempo»
La strettoia della «Passi nel tempo»
La strettoia della «Passi nel tempo»

In duecento pigiati nel «buso del gato»: tanti sono stati i podisti cultural-gastronomici che hanno trascorso il sabato pomeriggio alla undicesima «Passi nel tempo». Si chiama così la non competitiva guidata che quest’anno ha accompagnato poco più di duecento persone alla scoperta della millenaria storia che spiega la costruzione del santuario della Bassanella a Soave. Ci sono, in mezzo, 920 anni di storia perché tanti ne sono trascorsi dalla miracolosa apparizione della Vergine, in località Ponsara (da cui sono passati i podisti partiti da Monteforte), nel 1098. Questa storia, che per molti è leggenda per altri è oggetto di fede, è uno dei tanti ingredienti che Pierluigi Padoan, nella inedita veste di guida turistica, ha offerto ai podisti prima di raggiungere l cuore di Soave proprio passando dal «buso del gato», la straducola che è diventata anche nome di battaglia (formalizzato in Atletico buso del gato) del rione di borgo Bassano al Palio delle contrade. Ad attendere tutti, al Circolo Noi e grazie alla collaborazione con la parrocchia, il volontariato parrocchiale e le penne nere di Soave, quantitativi notevolissimi di «fasoi e luganega». Poi l’incontro con Paolo Menapace (presidente della Strada del vino Soave) e con la sommelier Maria Grazia Melegari per approfondire la conoscenza del territorio prima nell’ascolto e successivamente nel gusto (e nel bicchiere) con la degustazione di tre vini. Quindi tutti in marcia per rientrare, attraverso il percorso circolare dei «Dieci capitelli», a Monteforte. P.D.C.

Suggerimenti