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L'incidente di Soave

In ansia per Debora
dopo lo schianto
«Ci sono testimoni?»

L'incidente di Soave
L'auto dopo il terribile schianto
L'auto dopo il terribile schianto
Terribile schianto a Soave (foto VVF)

Preghiere per Debora e caccia al pirata che le ha fatto rischiare la vita: quarantotto ore dopo il grave incidente di martedì sera a Soave, queste sono le due facce di una stessa medaglia.

Quella che racconta di Debora Moroso, la donna di 44 anni ricoverata in condizioni critiche in terapia intensiva all’ospedale di Borgo Trento: tutto per colpa di un automobilista che, è stato confermato, dopo averla tamponata, martedì attorno alle 19.10 lungo la strada provinciale 37/a nel tratto che, a Soave, si chiama via Circonvallazione, è fuggito senza prestare soccorso. Sono gli stessi amici di Debora che rilanciano continuamente l’appello a chi, passando da quella zona poco prima dell’incidente, potrebbe aver visto qualcosa.

  L’invito, pressante, è a segnalare qualsiasi cosa possa sembrare di interesse ai carabinieri della stazione di Soave che da martedì sera si stanno occupando dell’incidente. Sono gli stessi amici di Debora che, in due paesi, e cioè Soave e San Bonifacio invitano tutti alla preghiera per la donna, che è madre di due figli.

 

LA DINAMICA

La Mini Cooper condotta dalla quarantaquattrenne era finita nel fossato a lato strada in seguito ad un frontale con un Suv: l’innesco del sinistro, però, sarebbe addebitabile ad una terza auto, che seguiva Moroso, e che avrebbe impattato contro la Mini Cooper al rientro da un sorpasso azzardato facendola rimbalzare verso la corsia opposta in cui transitava il Suv. 

Paola Dalli Cani

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