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Il Recioto del Giubileo
ha fruttato 6mila euro

L’apertura della Porta Santa al santuario della Bassanella, una delle chiese giubilari,  nel dicembre scorso
L’apertura della Porta Santa al santuario della Bassanella, una delle chiese giubilari, nel dicembre scorso
L’apertura della Porta Santa al santuario della Bassanella, una delle chiese giubilari,  nel dicembre scorso
L’apertura della Porta Santa al santuario della Bassanella, una delle chiese giubilari, nel dicembre scorso

Si è conclusa dopo nove mesi di intenso lavoro l’iniziativa del «Recioto Casalin Giubileo» promossa dall’associazione Noi e il Soave che, grazie alle oltre 800 bottiglie di Recioto vendute tra maggio e giugno, ha potuto consegnare 6.000 euro nelle mani del parroco don Stefano Grisi. E 1.000 di questi 6.000 euro sono giunti grazie a una famiglia soavese che ha prenotato e voluto una bottiglia magnum di Recioto Giubileo, consegnando nella mani del presidente la bellezza di quella cifra, soldi che, unbiti agli altri, la parrocchia di Soave ha deciso di indirizzare verso due finalità.

«Una buona parte di questa somma andrà a opere di misericordia, nei confronti di famiglie nella disperazione», annuncia il parroco, «facendo nostro quello che è stato l’invito del vescovo monsignor Giuseppe Zenti di fare qualcosa per quelle famiglie ridotte in miseria dalla crisi economica, presenti anche nel territorio soavese».

«Una parte della sostanziosa offerta che ci è stata data da Noi e il Soave», prosegue don Stefano Grisi, «andrà a coprire le spese che in questi mesi sono state sostenute dalla parrocchia per pagare gli interventi di restauro e risanamento della facciata del santuario della Madonna della Bassanella, una delle quattro chiese giubilari della diocesi di Verona, per le tinteggiature delle pareti esterne e per il restauro degli affreschi che sono custoditi all’interno del tempio».

Si tratta sia degli affreschi del pittore soavese Adolfo Mattielli, realizzati nella prima metà del Novecento, ma anche di affreschi molto più antichi, risalenti a dopo il XII secolo e precedenti il rifacimento del santuario nel 1836, di difficile datazione. In particolare gli affreschi raffiguranti San Benedetto e di Santa Scolastica (il santuario della Bassanella fu retto per un certo periodo dai monaci benedettini).

I lavori al tempio mariano non sono ancora conclusi. «Per una settimana il santuario della Bassanella verrà chiuso ai fedeli», annuncia il parroco don Grisi, «per permettere l’installazione di un nuovo impianto di riscaldamento, che avrà la funzione anche di impianto di condizionamento dell’aria. Intervento, quest’ultimo, che sarà concluso prima dell’inizio dell’ottavario della Madonna della Bassanella, che comincerà secondo tradizione tra meno di un mese: il giorno della festa dell’Assunta, lunedì 15 agosto».

«Debbo ringraziare l’associazione Noi e il Soave per questa felice intuizione, ossia abbinare queste due realtà: devozione mariana e vino», dice sempre il parroco, «che hanno mosso la devozione di tante persone, spingendole a contribuire attivamente agli interventi alla Bassanella. Molte di loro, tra l’altro, sono da fuori Soave».

L’iniziativa aveva avuto il beneplacito del vescovo Zenti, che ha tenuto a battesimo proprio il varo del Recioto Casalin Giubileo per questa duplice iniziativa benefica, di carità e per la sistemazione del tempio mariano, tanto caro ai soavesi e non solo.

Zeno Martini

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