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«Il piccolo tubo del Leb inquinerà il Fratta-Gorzone»

Il fiume Fratta-Gorzone in località Ponte Rosso a Caselle di Pressana
Il fiume Fratta-Gorzone in località Ponte Rosso a Caselle di Pressana
Il fiume Fratta-Gorzone in località Ponte Rosso a Caselle di Pressana
Il fiume Fratta-Gorzone in località Ponte Rosso a Caselle di Pressana

Verrà fatto il tubo sotterraneo che, prendendo una parte dell’acqua che il canale artificiale Leb trasporta sino a Cologna Veneta, dovrebbe garantire un approvvigionamento «pulito» agli impianti irrigui del Padovano. Il progetto di quello che potremmo battezzare come il «tubino» - per distinguerlo dal «tubone», ingombrante condotta sotterranea presente a Cologna - è stato accolto favorevolmente dal Governo. Una notizia che fa felice la Regione, ma scontenta il territorio. O, quantomeno, una parte di esso, visto che c’è il sindaco di Pressana, Stefano Marzotto, che contro questa iniziativa sta cercando di lanciare una crociata. «Il ministero per le politiche agricole ci ha confermato che dal Fondo investimento per interventi sulle infrastrutture irrigue sono in arrivo risorse per la condotta ideata dal consorzio di bonifica Adige Euganeo», annuncia l’assessore regionale all’Agricoltura Giuseppe Pan. «Ho personalmente difeso nelle sedi ministeriali la necessità e l’assoluta priorità della realizzazione di tale progetto», ha detto Pan, che definisce il «tubino» come «un’opera irrigua indispensabile per assicurare acqua pulita ai campi e agli allevamenti delle terre contaminate dai Pfas». Giusto a Cologna, però, da tempo scarica nel Fratta-Gorzone un altro collettore sotterraneo, meglio noto come il «tubone», che porta a valle i reflui di cinque depuratori del Vicentino, quelli che ripuliscono le acque che escono dalle industrie conciarie della valle del Chiampo e dalla zona produttiva in cui è attiva l’industria chimica che, secondo Arpav, è la prima responsabile della contaminazione da Pfas. Lo stesso «tubone» i cui scarichi vengono diluiti proprio dalle acque del canale Leb. In questa maniera, secondo il sindaco di Pressana, prelevando una parte dell’acqua del Leb, non verrebbe garantita la «pulizia» del Fratta-Gorzone. Il progetto di «tubino» messo a punto dal consorzio Adige Euganeo ha un valore complessivo di 45 milioni di euro. Non si sa in che misura il Governo lo finanzierà, questo lo si scoprirà quando verrà emanato per questo un apposito decreto, ma si sa che il piano prevede la realizzazione di una tubazione sotterranea lunga 21 chilometri. Una condotta chiusa che partirà da Cologna per arrivare a Castelbaldo, nel Padovano, attraversando i territori di Pressana, Montagnana, Merlara, Urbana e Masi, e porterà acqua prelevata dall’Adige, per far sì che per l’irrigazione ci si debba servire del Fratta-Gorzone. «Con questa soluzione sarà anche possibile affrontare le frequenti crisi idriche dell’area», aggiunge l’assessore Pan. «La condotta sarà gestita con un sofisticato impianto di telecontrollo che permetterà di distribuire, senza utilizzo di energia elettrica, acqua di qualità a circa seimila ettari di territorio». Ma il sindaco ribatte: «Se si spenderanno tutti questi soldi per fare quest’opera, verrà messa una pietra tombale sopra ad ogni ipotesi di bonifica del Fratta-Gorzone». E ricorda: «Questo fiume è da decenni oggetto di una pesante contaminazione che arriva dal Vicentino», e prevede che, «una volta realizzato quello che è in qualche modo un by-pass dell’inquinamento, il Fratta-Gorzone sarà lasciato definitivamente a se stesso». Ipotesi di cui Marzotto si è convinto dopo aver visionato assieme a rappresentanti del mondo agricolo il progetto. E il sindaco rincara: «Il nuovo tubo toglierebbe 2,5 metri cubi al secondo di acqua al Leb, e non è previsto nessun aumento di portata del canale. C’è il rischio, ed è reale, che non ci sia acqua sufficiente per rivivificare il Fratta-Gorzone». Seguendo i calcoli del primo cittadino di Pressana, se già non bastava il «tubone», ora a favorire la contaminazione delle acque superficiali del Colognese arriverebbe anche il «tubino». •

Luca Fiorin

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