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Il Paese di Alice trova i soldi che l’Ulss unica non dà più

L’incontro nella sede del Paese di Alice per la consegna dell’aiuto di 10mila euro
L’incontro nella sede del Paese di Alice per la consegna dell’aiuto di 10mila euro
L’incontro nella sede del Paese di Alice per la consegna dell’aiuto di 10mila euro
L’incontro nella sede del Paese di Alice per la consegna dell’aiuto di 10mila euro

Compie 15 anni una delle più benemerite associazioni di volontariato dell’Est veronese, Il paese di Alice. Ma il compleanno sarebbe stato diverso dai precedenti se non fosse intervenuta quella che la presidente dell’associazione, Stefania Solfa, definisce «la provvidenza». Provvidenza che in questa occasione arriva dai vigneti della zona: sono stati i viticoltori consorziati nella cantina sociale Collis a rispondere al grido di aiuto lanciato dal Paese di Alice, trovatosi improvvisamente con una decurtazione del 30 per cento del consueto, essenziale aiuto pubblico che le arriva dall’Ulss unificata, sempre a fronte del rendiconto delle spese sostenute. Fortunatamente l’associazione ha ricevuto dai viticoltori della cantina Collis un assegno di 10mila euro: è stato consegnato all’associazione, nella sede (messa a disposizione dal Comune a Prova), dal presidente della Collis, il senatore Massimo Ferro, accompagnato dal vicepresidente Antonio Cervato e da alcuni volontari: Giuseppe Piubello, Paola Varalta, Nadia Orsingher, in rappresentanza dei 35 volontari e da alcuni ragazzi assistiti. «Con l’unificazione delle tre precedenti Ulss nella 9 e l’aumento del numero di associazioni da aiutare, i contributi sono stati drasticamente ridotti: la somma prevista per quest’anno - 9.000 euro - copre appena un terzo delle spese che le numerose attività svolte in aiuto dei 52 ragazzi e ragazze assistiti», spiega Solfa. «Noi rendicontiamo sui 25mila euro», continua la presidente, «perché alla fine è importante che, accanto ai volontari che svolgono la parte maggiore del lavoro, ci siano anche professionisti che portano la loro esperienza per migliorare e dare anche una qualità alle attività, altrimenti sarebbe ben difficile. L’attività dell’associazione riguarda soprattutto il tempo libero dei ragazzi, necessario per la loro socializzazione». Riferisce Solfa: «Loro hanno bisogno di un posto dove trascorrere il tempo libero, dando a questo una qualità, pur nell’allegria. Sono nate così due realtà, importanti, perché tra le varie attività svolte è nata una band, la Dieci Più, che è diventata molto apprezzata, tanto che viene chiamata da più parti (negli ultimi due anni più di 15 concerti in scuole, teatri, manifestazioni); è nato pure il Gruppo teatrale, anche questo richiesto da fuori (fino a Grumolo delle Abbadesse, a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, per non parlare delle varie sagre). «Noi non siamo un Ceod», precisa la presidente, «ma un’associazione di volontariato, in collegamento con l’ assistente sociale della Neuropsichiatria infantile di Soave, che ci manda i bambini e accogliamo anche i ragazzi accompagnati dalle assistenti domiciliari dell’Ulss, che ce li manda». L’attività è sorretta anche da due educatrici, un operatore socio-sanitario, una psicologa, una psicomotricista, un maestro di musica (Renato Ferrari) per la band e una simpaticissima aiutante marocchina. IL PAESE DI ALICE è nato nel 2003 dall’idea di alcuni genitori con figli disabili, i quali andavano sì a scuola e facevano riabilitazione ma durante il tempo libero c’era un vuoto. Si è cercato così di creare uno spazio per rispondere al loro desiderio di socialità, dove poter costruire relazioni. Nel 2011 è diventata associazione di volontariato e dai quattro ragazzi iniziali ora ne assiste 52 con le relative famiglie. Provengono dai comuni della zona San Bonifacio, Soave, Arcole, Veronella, Belfiore, Monteforte, Roncà, Colognola ai Colli, Vago di Lavagno, Montebello Vicentino e Zimella. Il vero motore dell’associazione sono i 35 volontari che organizzano e partecipano alle numerose attività. Tra loro ci sono anche alcuni genitori. La Collis è invece la cooperativa che ha unificato le cantine di Colognola ai Colli, Merlara, San Bonifacio, Lonigo e Barbarano: riunisce 2600 imprenditori agricoli soci e si estende su un’area che va da Mezzane a Merlara. Il bilancio consolidato è di 110-115 milioni di fatturato è una parte viene riservata ad attività del territorio che hanno una valenza sociale. •

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