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Il M5S porta i ponti diga in Regione

Il progetto di Technital per il nuovo ponte diga di Settimo di Pescantina
Il progetto di Technital per il nuovo ponte diga di Settimo di Pescantina
Il progetto di Technital per il nuovo ponte diga di Settimo di Pescantina
Il progetto di Technital per il nuovo ponte diga di Settimo di Pescantina

Il Movimento 5 Stelle ha messo a punto una serie di osservazioni che invierà alla Regione del Veneto relativamente ai due progetti di centraline idroelettriche in sostituzione degli attuali attraversamenti del fiume Adige tra il Comune di Bussolengo e quello di Pescantina. I progetti di Settimo e di Arcè che prevedono la ristrutturazione dei due attuali ponti, sostituiti con due centraline idroelettriche che fungerebbero anche da passaggio carrabile e ciclabile, sono stati, infatti, depositati in Regione Veneto e attualmente all’esame della Commissione Via. «Tali progetti erano stati proposti e presentati anche nel 2013 e già allora avevamo sollevato delle perplessità per il forte impatto ambientale nel contesto fluviale in cui si collocano», spiega il consigliere comunale M5S a Pescantina, Samuele Baietta. «Ricordo», prosegue, «che a pochi chilometri da qui esistono già degli sbarramenti nel corso del fiume Adige che rallentano l’acqua e il deflusso del fiume. Non voglio immaginare che cosa sarebbe successo se nei giorni della piena di fine ottobre, quando l’acqua per pochi centimetri non ha raggiunto il livello di massimo contenimento degli argini, fossero state presenti queste due nuove dighe che, in ogni caso, rappresentano un ostacolo per il corso naturale del fiume. Di fatto i progetti non garantiscono la sicurezza dalle piene anzi la diminuiscono». Le osservazioni del M5S si concentrano sui due ponti diga. «Ad Arcè la diga prevista», precisa Baietta, «innalza il livello del fiume e comporta anche la variazione della falda, oltre che un aumento delle quantità d’acqua, con immissione dal canale Biffis in una zona soggetta a inondazioni. Di fatto viene compromessa la sicurezza idraulica non di un solo edificio di Arcè, come è stato dichiarato, ma dell’intero insediamento. La diga di Settimo restringe il letto del fiume causando un peggioramento della sicurezza idraulica e canalizzando il fiume con muraglioni molto lunghi». Anche Settimo e la zona di San Vito al Mantico sono soggette a pericolosità idraulica, secondo i Cinquestelle, in quanto l’innalzamento del livello dell’Adige e il suo restringimento possono provocare, tra l’altro, anche la sommersione degli impianti stessi della diga. «È importante da parte nostra presentare osservazioni a questi progetti: si collocano in una zona molto fragile dal punto di vista paesaggistico con un’alta valenza storico-naturalistica», sottolinea il consigliere regionale M5S Manuel Brusco. «Come abbiamo evidenziato, inoltre, non sono stati rispettati i piani sovraordinati che mirano a pianificare e a tutelare il territorio come il Piano territoriale di coordinamento regionale (PtcP), il Piano d’area del Quadrante Europa o il Piano di assetto idrogeologico che prevedono diverse prescrizioni che questi progetti non osservano. Non sono presenti, inoltre, le norme del Parco dell’Adige e le esatte norme per la tutela paesaggistica ambientale ed ecologica, le analisi normative riferite al per quanto riguarda il paesaggio; le analisi normative del Ptcp per quanto riguarda l’ecologia, i vincoli ed anche il paesaggio», conclude l’esponente pentastellato. •

Lino Cattabianchi

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