Con un’ordinanza del 27 giugno, il gip di Verona ha posto sotto sequestro 436.000 euro a Domenico Mercurio quale profitto del reato di truffa. Altri 12.000 euro sono stati «sigillati» a Elena Salgaro, indagata nel procedimento a carico del marito Mercurio per riciclaggio di danaro sporco. La sua posizione, però, sembra alleggerirsi: nell’udienza preliminare, il pm Maria Beatrice Zanotti ha chiesto l’assoluzione. La sentenza su questa vicenda è attesa per l’undici aprile. Resta, però, aperto il discorso relativo al sequestro di 436.000 euro. I due imputati hanno presentato ricorso in Cassazione contro il sequestro dei soldi. Ma i giudici della Suprema corte l’hanno giudicato inammissibile, confermando il provvedimento a sua volta confermato dal Tribunale del riesame di Verona il 2 settembre 2016. Il difensore di Mercurio aveva posto in evidenza come il provvedimento aveva riguardato anche la Socama srl di cui il suo assistito è il rappresentante legale. «Sui conti correnti della società», è stata la replica dei giudici della seconda sezione della Cassazione nella sentenza 3941, «sono confluite somme provenienti dalla persona offesa C.», vittima della truffa imbastita da Mercurio. E su Elena Salgaro, insistono i giudici di Cassazione, ci sono prove sufficienti per dimostrare che l’imputata non è solo disponibile «a prestare il proprio conto corrente per il deposito degli assegni in favore della società Socama srl e consegnati dalla persona offesa (dalla truffa ndr) ma anche richiamando l’intercettazione di conversazioni con il marito e coindagato dalle quali si è desunta la sua consapevolezza nella gestione del denaro ricevuto dal compagno nella vicenda in cui si tratta» chiude la sentenza della Cassazione.G.CH.