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I sindaci dettano le condizioni sull’alta velocità

Un treno ad alta velocità. La nuova linea passerà anche per l’Est Veronese
Un treno ad alta velocità. La nuova linea passerà anche per l’Est Veronese
Un treno ad alta velocità. La nuova linea passerà anche per l’Est Veronese
Un treno ad alta velocità. La nuova linea passerà anche per l’Est Veronese

Vittorio Zambaldo Tavolo di concerto sulla Tav, dopo l’approvazione, a fine dicembre, da parte del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, del progetto definitivo della tratta Verona-Vicenza della linea ferroviaria ad alta capacità e alta velocità (Tav). La Regione, con delibera dello scorso agosto 2017, aveva espresso parere favorevole, subordinato comunque all’approvazione delle prescrizioni che i Comuni chiedevano. Per questo i sindaci, i cui territori sono interessati dal percorso, Franco De Santi per San Martino Buon Albergo, Marcello Lovato per Caldiero, Alessio Albertini per Belfiore e Giampaolo Provoli per San Bonifacio e per Zevio il vicesindaco Gabriele Bottacini, hanno mantenuto fede all’impregno preso lo scorso ottobre e si sono di nuovo incontrati, questa volta nella sede del Genio civile a Verona e con l’assessore regionale ai lavori pubblici Elisa De Berti, ringraziata da De Santi, anche a nome dei colleghi sindaci, per essersi mossa subito, «convocando l’incontro e dimostrando di essere interlocutrice importante per far arrivare in modo rapido le nostre istanze agli enti preposti». Sul tavolo hanno messo le osservazioni consegnate al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ferrovie dello Stato e Iricav 2 e scaturite dall’incontro di ottobre, nel quale si era deciso di agire sull’argomento sempre in sintonia di intenti, e con l’assessore hanno stabilito la costituzione di un tavolo tecnico permanente per essere costantemente informati sugli sviluppi burocratici e progettuali. «Non abbiamo nascosto le nostre perplessità su alcune lacune progettuali», sintetizzano i sindaci, «soprattutto aspettiamo ancora risposte sulla definizione delle opere di compensazione e dei relativi tempi di consegna». L’assessore De Berti si è impegnata a organizzare un incontro con i primi cittadini al ministero appena arriveranno in Regione i particolari del progetto definitivo e prima che venga formalizzato il passaggio alla Corte dei conti. Sarà occasione per mettere sul tavolo le osservazioni dei sindaci accolte dalla delibera regionale, tra cui la richiesta di approfondire le ripercussioni che si verificheranno sul territorio sul piano idrogeologico e l’elaborazione di uno studio viabilistico che analizzi i flussi di traffico generati dai cantieri, con l’eventuale adeguamento delle strade coinvolte; l’utilizzo privilegiato di una viabilità dedicata ai cantieri, limitando al massimo l’interferenza con la rete viaria principale. I sindaci hanno chiesto anche che siano previsti manutenzione e ripristino delle strade interessate dai lavori, una volta ultimati i cantieri, con la predisposizione di un piano di pulizia delle arterie stradali, e dovranno essere assicurati tutti gli accessi ai fondi agricoli. Il sovrappasso che dal casello autostradale di Verona Est condurrà alla bretella in direzione Verona, per alleggerire il traffico e non far confluire i veicoli nella viabilità ordinaria di San Martino Buon Albergo, è stato comunicato che non sarà considerato opera compensativa, ma parte integrante del progetto. Veneto Strade dovrebbe dare il proprio parere in merito alla viabilità regionale, in particolare per quanto riguarda la rotonda tra via Gambero, la strada regionale 11 e la Porcilana nel Comune di Caldiero. Il sindaco Provoli ha chiesto per San Bonifacio, tra le opere compensative, il completamento della Porcilana fino all'intersezione con la strada regionale 11, per risolvere il nodo del traffico a sud dell'abitato. Sugli espropri, i sindaci con l’assessore De Berti proporranno ad Iricav 2 un protocollo di intesa sul modello di quanto già avvenuto per il passante di Mestre, in merito ai valori degli immobili. E sull’approvvigionamento di materiali inerti la Regione ha prescritto il ricorso al mercato e, per evitare la realizzazione di nuove cave, ha raccomandato l’utilizzo di ghiaia attraverso la riprofilatura del Progno di Illasi, proposta che i sindaci appoggiano, in considerazione che coprirebbe per almeno metà il fabbisogno di inerte e consentirebbe di abbassare il rischio idraulico dovuto a un torrente difficile da governare e pensile per tutto il tratto da Illasi alla confluenza in Adige. •

Vittorio Zambaldo

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