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I bimbi interpretano le storie dei nonni

I bambini della scuola dell'infanzia di  Tregnago  impegnati nello spettacolo
I bambini della scuola dell'infanzia di Tregnago impegnati nello spettacolo
I bambini della scuola dell'infanzia di  Tregnago  impegnati nello spettacolo
I bambini della scuola dell'infanzia di Tregnago impegnati nello spettacolo

I 148 bambini delle sei sezioni della scuola dell’infanzia «Antonio Bortolani» di Tregnago hanno dato vita a uno spettacolo di fine anno sulla storia e le tradizioni del paese.

Tutto il racconto, durato con canti, balli e recitazioni un’ora e mezza, è ruotato attorno al castello e al Progno. Le insegnanti, dirette da Marisa Morini, hanno lanciato una vecchia canzone insegnata oltre 50 anni fa ai bambini della materna intitolata «Tregnago mia» e ancora ricordata dagli anziani del paese.

«È un lavoro partito lo scorso anno con attenzione alla globalità e concentratosi invece quest’anno sulla conoscenza del proprio territorio, con visite e approfondimenti a cui i bambini hanno partecipato con grande interesse», riferisce Marisa Morini, «e siamo andati alla scoperta del paese cercando in questo di contribuire a far crescere futuri cittadini consapevoli, muovendo i primi passi verso il senso di comunità e territorio comune.

Li abbiamo visti impegnati nelle uscite e attenti a tutte le informazioni che venivano loro offerte. Ciò che li ha entusiasmati di più è stato senz’altro il Progno, con il suo grande alveo di ciottoli bianchi. Li ha entusiasmati, soprattutto, sapere che attorno a questo luogo fisico ruotano storie e leggende fantastiche».

Così hanno voluto rappresentare ai genitori e ai fratelli e sorelle maggiori questi racconti sotto forma di canti, balletti e dialoghi.

Le dodici insegnanti con le due colleghe di sostegno e qualche genitore hanno avuto il loro bel daffare nel dirigere e orientare i bambini nei diversi quadri del racconto, ma tutto si è svolto con la gioia che caratterizza quest’età.

Ha aperto la banda musicale, seguita dai gruppi di soldati, contadini, lavandaie divisi in squadre con i colori che sono quelli tradizionali del palio di Sant’Egidio di settembre.

Poi re, regina, cavalieri e streghe, folletti e fiori del bosco, mentre l’attenzione si concentrava sul Progno, il grande telo azzurro che affianca il paese e che viene prosciugato dall’invidia e dalla cattiveria di una regina che lo verrebbe tutto per sé.

A conclusione del lavoro fatto a scuola i bambini sono stati invitati a portare ciascuno una riproduzione della propria abitazione in cartoncino, e tutte le casette sono state unite in un grande e colorato plastico che rappresenta il paese e le sue frazioni.

La festa si è chiusa con l’omaggio di bambini e insegnanti ad Anna Scita che dopo 33 anni di servizio si congeda come collaboratrice dalla scuola «che hai vissuto come seconda famiglia e per noi sei stata come una seconda mamma. Ricorderemo di aver passato le giornate con una persona che con noi ha condiviso il cuore», hanno scritto nella lettera di ringraziamento insegnanti, genitori e bambini.

La musica del film «I pirati» ha accompagnato la consegna dei diplomi ai più grandi che da settembre entreranno nella scuola primaria e ai quali il dirigente scolastico Maurizio Bianchi ha esteso l’augurio di sapere ben navigare nel mare della vita. V.Z.

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