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Giovanni Battista e Clive
furono vittime dei nazisti

Domani, alle 14.30, in località Pillon, sarà ricordata l’esecuzione di Giovanni Battista Dalla Riva e dell’inglese Williams Clive Lyon, da parte dei nazisti nel 1943. L’evento, organizzato dal Gruppo Alpini di Grezzana in collaborazione con la sezione dell’Associazione combattenti e reduci e l’amministrazione comunale, prevede la partecipazione della Banda musicale cittadina, l’alza bandiera, gli onori ai caduti, la messa officiata dal parroco di Grezzana don Remigio Menegatti e da monsignor Ottavio Birtele, che è parroco a Rosaro.

Al termine ci sarà un semplice rinfresco offerto dagli alpini. Seguirà alle 21, al Teatro Valpantena, una rassegna dei cori - vi parteciperanno «La Sengia» di Stallavena, le «Coste Bianche» di Negrar e «La voce del Bosco di Lugo» - durante la quale verranno letti anche alcuni aneddoti riguardanti l’eccidio di Cava Pillon. Erano poco più che due ragazzi Dalla Riva e Clive Lyon.

Quali furono le loro colpe? Il sottotenente dell’esercito inglese Clive Lyon, si era gettato dal treno per evitare i campi di concentramento, finendo nella proprietà della famiglia Dalla Riva al Chievo. Giovanni Battista lo soccorse e lo portò a casa sua: un gesto di solidarietà che gli costò la vita. Qualcuno aveva visto e avvisò il comando nazista il quale, la mattina seguente, si presentò nella modesta casa di campagna dei Dalla Riva, in cerca del fuggitivo. Qui picchiarono anzitutto il capo famiglia (che era cieco), poi la figlia Carla e la mamma Amalia Perlati. Il giovane Giovanni Battista, che allora aveva appena 17 anni, sentendo le urla dei suoi cari, corse a casa e si offrì al posto del padre. I nazisti, trovato anche il tenente inglese, caricarono entrambi nella ballila nera e li condussero sulla collina di Grezzana per ucciderli. Lungo la strada, fermarono i carrettieri che andavano a prendere le pietre a Cava Pillon, questi immaginarono subito il peggio: difatti poi sentirono gli spari. Qualcuno scese in parrocchia a chiamare il parroco, don Michele Garonzi, e qualcun altro andò a chiamare il parroco di Rosaro, don Annibale Cordioli, che arrivò per primo sul posto: tutti videro la tragedia dei due corpi crivellati. Sul petto del giovane tenente Clive un cartello con scritto «spia inglese» e su quello di Giovanni Dalla Riva «italiano traditore della patria»: uno ha avuto paura e l’altro lo aveva semplicemente aiutato.

Don Michele Garonzi ricevette l’ordine dai tedeschi presenti in zona di non rimuovere le salme, ma il parroco non obbedì ai nazisti e, con alcuni suoi parrocchiani, trasferì le salme dei due giovani nel cimitero di Grezzana, dove vennero sepolti.

Il monumento venne costruito dal Comune all’inizio degli anni Ottanta, su richiesta dei familiari del giovane Dalla Riva e dall’Associazione Combattenti e Reduci. Da allora, periodicamente si commemora questa tragedia, rimasta incancellabile nella memoria di molti nonni e quindi del paese.A.S.

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