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Garganega d’oro
sopravvissuta
a gelate e caldo

Uva Garganega sui tralci
Uva Garganega sui tralci
Uva Garganega sui tralci
Uva Garganega sui tralci

Ferragosto in vigna a preparare la stagione. La settimana delle vacanze per antonomasia per i viticoltori quest'anno coincide con il periodo di maggior lavoro dell'anno. È partita, infatti, la vendemmia 2017.

Le cantine hanno iniziato a ricevere le uve precoci, già giunte a maturazione. Sono quelle che hanno patito più di tutte le altre le condizioni meteo in questa stagione, ossia il Pinot Grigio e lo Chardonnay. A causa delle gelate di fine aprile e inizio maggio, hanno subito gli effetti del freddo che ha bruciato buona parte della quantità di prodotto, rispetto agli altri anni.

Il Pinot Grigio è di gran lunga inferiore alle medie per quantitativi e per questo viene pagato moltissimo, ad esempio nella zona dell'Arcole Doc: basta che le viti siano riuscite a superare la gelata primaverile o abbiano ricacciato le gemme. Comunque in numero modesto, rispetto al normale andamento stagionale.

Raccolte le precoci, si passerà tra fine agosto e i primi di settembre alla vendemmia del Trebbiano di Soave, varietà autoctona antica e molto importante, che si è salvata invece in primavera, essendo fiorito un po' più tardi e non essendo coltivato a spalliera. Il caldo torrido e qualche goccia d'acqua piovana, che non è mai mancata, sono le cause che hanno portato il Trebbiano di Soave a maturare leggermente in anticipo, ma con ottime prospettive di resa.

A partire dalla seconda settimana di settembre, se non ci saranno sorprese meteorologiche, toccherà al vitigno principale della zona del Soave, ossia la Garganega, per la quale si preannuncia una stagione da record, sia per quantità, che per qualità.

Da principio inizierà lo stacco della Garganega in pianura e poi, mano a mano che ci si avvicinerà a ottobre, si salirà e si andrà in collina, zona del Soave Classico, dove la maturazione del vitigno avviene più tardi.

«Nessuna grandinata primaverile o estiva ha colpito in modo sensibile la zona del Soave», illustra la situazione il sindaco di Soave, Gaetano Tebaldi che è viticoltore e che da vent'anni in amministrazione si occupa di agricoltura e fino alla sua elezione il 10 giugno è stato il presidente della Coldiretti di Soave.

«Nemmeno la siccità ha interessato la Garganega, perché il caldo è stato sicuramente torrido, con temperature elevatissime», prosegue Tebaldi, «ma questo in sé ha portato ad accelerare la maturazione, ma anche a favorire il prodotto, sia per quantità che per qualità, ovvero il grado zuccherino finale».

Il sindaco spiega che alle temperature elevate si è fatto fronte con le concessioni idriche rilasciate dal Genio civile. «Ma molti agricoltori hanno pozzi privati dai quali attingere per poter irrigare. Anche dove non è stato possibile annaffiare le viti, qualche scroscio d'acqua ogni tanto, ha permesso all'uva di non soffrire la siccità».

Soave e i Comuni lungo il Tramigna hanno emesso questa estate l'ordinanza di divieto di attingere acqua per l'irrigazione dal torrente. «Ciò non ha creato difficoltà particolari ai viticoltori. Così il Tramigna non è mai stato completamente asciutto, nonostante il caldo africano», continua Tebaldi, «che invece ha impedito il proliferare di funghi e patologie che di solito affiorano a causa della troppa umidità. Comunque, nelle zone dove si è verificato l'insorgere di focolai di patologie, il servizio sanitario delle aziende e i tecnici messi a disposizione dal Consorzio di tutela e dalla Cantina di Soave hanno consigliato i trattamenti e le malattie non si sono diffuse passando da un appezzamento all'altro».

Le gelate in primavera non hanno interessato la Garganega coltivata più alta rispetto al terreno delle uve precoci e che ha una fioritura più tarda. «Quindi, la vendemmia si annuncia una delle migliori degli ultimi anni», conclude Tebaldi. «Durante la festa dell'uva faremo le opportune considerazioni, ma al momento mi sento di dire che la Garganega 2017 sarà davvero di ottima qualità e abbondante». Dunque il Soave non mancherà a differenza di altre denominazioni colpite dalle gelate primaverili. Oltre al Pinot Grigio, si sono registrati danni in Franciacorta nel bresciano, in Friuli e nel vicentino: la zona del Prosecco ha sofferto il freddo fuori stagione.

Zeno Martini

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