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Fusione, un solo paese
potrà decidere per due

Belfiore, partecipata riunione sulla possibile fusione del comune con Caldiero FOTO PECORA
Belfiore, partecipata riunione sulla possibile fusione del comune con Caldiero FOTO PECORA
Belfiore, partecipata riunione sulla possibile fusione del comune con Caldiero FOTO PECORA
Belfiore, partecipata riunione sulla possibile fusione del comune con Caldiero FOTO PECORA

«L’esito del referendum del 17 dicembre sarà complessivo, verranno sommati cioé i votanti dei due Comuni e si vedrà quanti hanno votato sì e quanti no. A mezzanotte del 17 sapremo il risultato». Così ha spiegato come verranno conteggiate le schede referendarie sulla fusione tra Belfiore e Caldiero, l’avvocato Enrico Specchio, funzionario della direzione Enti locali e territorio della Regione, di cui è dirigente. Specchio è intervenuto lunedì sera all’auditorum di Belfiore, davanti ai cittadini di entrambi i paesi. «Non servirà un quorum: a decidere l’esito saranno i cittadini che si recheranno alle urne», ha precisato Specchio, «l’esito sarà positivo o negativo, sommando i voti dei due Comuni e questo è il risultato che la Regione poi prenderà in esame».

Dunque non è vero che verrà fatta una valutazione a corpo elettorale, ossia quello di Belfiore e quello di Caldiero, distinti. Potrebbe dunque verificarsi che in uno dei due paesi prevalga il «sì», ma che a vincere, per somma di voti, siano i «no» o viceversa.

I risultati verranno trasmessi alla Prefettura che ne verificherà la correttezza e li invierà poi a Venezia. La Regione farà le proprie considerazioni: se prevalessero i «sì», la Regione emetterà la legge di costituzione del nuovo Comune BelfioreCaldieroTerme, commissarierebbe il nuovo Comune fino alle elezioni amministrative di primavera e farebbe decadere le due amministrazioni in carica. «Nel caso in cui l’esito fosse negativo», ha aggiunto Speccio, «per Belfiore e Caldiero non si parlerebbe più di fusione almeno per i prossimi 5 anni».

Il funzionario ha chiarito anche perché non è stato possibile accorpare i referendum sulle fusioni a quello sull’autonomia regionale del 22 ottobre. «Perché i cittadini di Belfiore e Caldiero andranno a votare presentando ai seggi la tessera elettorale», ha detto Specchio, «mentre nel precedente referendum non si doveva usare: un nodo, questo, insormontabile, nonostante abbiamo provato in ogni modo a unificare i referendum». «Oltre ai contributi regionali, comunitari e statali, i Comuni fusi saranno privilegiati nel ricevere finanziamenti ai loro progetti e avranno agevolazioni per le assunzioni di personale». In pratica, non varrà la regola di ora che stabilisce che si possa assumere un dipendente ogni quattro che si dimettono o vanno in pensione. «L’occasione è davvero importante, dal punto di vista delle risorse economiche e da quello dell’efficienza dei servizi», ha evidenziato il sindaco di Belfiore Alessio Albertini rispondendo al pubblico, «è vero che stiamo percorrendo una strada sconosciuta, mentre sappiamo bene quella delle ristrettezze economiche a cui sono costretti i piccoli Comuni, come il nostro. La fusione è un’incognita: come tutti i matrimoni può riuscire oppure no».

«Solo per sistemare le strade di Caldiero servirebbero 1,2 milioni», ha fatto l’esempio il sindaco di questo paese, Marcello Lovato, «con le risorse attuali non ci riusciremmo nemmeno in cinque anni di amministrazione. Speriamo che la fusione ci porti risorse, così potremmo aprire uno sportello servizi comunali anche a Caldierino. Qualcuno ha paura che la fusione gli faccia perdere la poltrona: ci sarebbe infatti un solo sindaco e meno consiglieri ed assessori. Per me questo non è un problema: sono qui solo di passaggio».

Prossimo appuntamento in vista sul referendum sarà il 29 novembre a Belfiore con i rappresentanti del mondo agricolo che incontreranno i due sindaci. Il 6 dicembre, sempre a Belfiore, assemblea pubblica in sala civica.

Zeno Martini

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