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Fusione, rotto il silenzio
Nasce il fronte del Sì

Il municipio di CaldieroGiancarlo De RobertisIl sindaco Alessio Albertini
Il municipio di CaldieroGiancarlo De RobertisIl sindaco Alessio Albertini
Il municipio di CaldieroGiancarlo De RobertisIl sindaco Alessio Albertini
Il municipio di CaldieroGiancarlo De RobertisIl sindaco Alessio Albertini

È stata annunciata con un volantinaggio porta a porta la nascita di un nuovo movimento civico a Caldiero: «In movimento». Ha per simbolo la ruota di una bicicletta. Un movimento che infrange il silenzio sul referendum che domenica 17 dicembre si celebrerà a Belfiore e Caldiero, per far esprimere i cittadini dei due paesi sulla fusione tra i rispettivi enti locali.

«In movimento» è favorevole alla fusione e dunque qualcuno si schiera decisamente dalla parte del Sì e invita gli elettori caldieresi ad andare a votare al referendum numerosi. Leader del nuovo movimento è un volto noto dell'impegno politico e amministrativo caldierese: Giancarlo De Robertis Lombardi, già più volte consigliere comunale di Caldiero ed ex assessore.

Fu proprio De Robertis, dieci anni fa, durante la prima amministrazione Molinaroli, a promuovere la prima raccolta di firme per la fusione tra Caldiero e Colognola. Una provocazione fatta in consiglio comunale, che poi divenne una proposta concreta, la quale tuttavia non trovò mai accoglimento sul fronte colognolese.

Dunque De Robertis, padre della prima proposta di fusione a due, non poteva che essere favorevole alla fusione, stavolta però con Belfiore. Nel volantino, sul quale annuncia che ci sarà un seguito, il gruppo attorno a De Robertis sottolinea come il referendum costituzionale del dicembre dello scorso anno, quando andarono a votare a Caldiero il 74 per cento degli elettori e l'ultimo referendum, quello sull'autonomia del Veneto, dello scorso 22 ottobre, con il 61,50 per cento di votanti, abbiano suscitato un maggior interesse tra i caldieresi, rispetto addirittura alle recenti amministrative dello scorso giugno, quando andarono a votare solo il 57,71 per cento degli elettori. Per non parlare delle regionali del 2015, quando la soglia dei votanti non superò di molto il 56 per cento.

Insomma, dati alla mano, i referendum sono più stimolanti per i cittadini di Caldiero. Cosa che De Robertis legge in modo positivo, auspicando che la quarta elezione in un anno, non scoraggi e no faccia stancare i caldieresi a recarsi nuovamente alle urne. «Questo perché, sebbene il 17 dicembre il referendum comunale sulla fusione tra Caldiero e Belfiore sia più modesto di quello regionale», scrive nel suo manifesto Giancarlo De Robertis, «è altrettanto importante perché determinerà il futuro del nostro paese. Sarà il primo referendum sulla fusione della provincia di Verona», rimarca De Robertis, «e avrà un valore storico, quindi auspico una massiccia partecipazione al voto».

Poi il promotore de «In movimento» da una propria indicazione di voto. «Se passerà la fusione, le cose miglioreranno e il nuovo Comune da 11 mila abitanti, con un'estensione di quasi 40 chilometri quadrati, non rischierà in futuro, di essere accorpato per legge ad un Comune più grande e potrà riprendersi almeno una parte dell'autonomia perduta», evidenzia sul testo diffuso in paese l'ex consigliere de Lo Sperone, la lista civica che lo aveva portato a sedere nel terzultimo Consiglio comunale.

Il committente del volantino, spiega questa «autonomia perduta». «Negli ultimi anni, Caldiero ha affidato quasi tutti i servizi ad enti esterni: al Consorzio del Quadrilatero i rifiuti, l'acquedotto ad Acque Veronesi, la polizia locale, il trasporto scolastico, l'assistenza ed altro all'Unione di Comuni Verona Est».

De Robertis lamenta come Caldiero, inteso come ente locale, stia diventando progressivamente un «contenitore vuoto».

«Se fanno tutto i consorzi, le unioni e le varie società esterne, il nostro Comune farà la fine dei tanti carrozzoni inutili», si rammarica De Robertis, «con presidenti, segretari e dirigenti che i contribuenti devono mantenere. Quindi il referendum per la fusione è anche un referendum per l'autonomia del Comune di Caldiero».

Sulla «fusione fredda» e «fuori tempo massimo» descritta di recente sul nostro quotidiano del sindaco di Belfiore, Alessio Albertini, che pure ne fu promotore nel 2014, e della posizione neutrale dell'attuale maggioranza «Al Centro Caldiero» del nuovo sindaco Marcello Lovato, De Robertis dà una propria lettura.

«Ultimamente sui referendum, soffia un vento di contestazione e voglia di cambiare, che forse preoccupa i sindaci», osserva, «perché se dovessero vincere i Sì, decadrebbero entrambe, sia il sindaco di Caldiero che quello di Belfiore», conclude, «di conseguenza certamente uno dei due perderebbe definitivamente il posto all'elezione amministrativa del nuovo Comune, mentre per l'altro la rielezione potrebbe non essere scontata». Le prossime settimane, dunque, diranno come si evolverà il dibattito inaugurato con l’exploit di «In movimento».

Zeno Martini

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