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Il nubifragio che ha colpito la provincia di Verona

Frane e allagamenti, nell'Est veronese riaffiora l'incubo del 2010

Il nubifragio che ha colpito la provincia di Verona
Bomba d'acqua nell'est veronese (Dalli Cani)

L'Est veronese, ieri sera e nella notte, ha rivissuto l'incubo: risparmiati i capoluoghi il violentissimo nubifragio abbattutosi tra le 19 e le 20 nelle frazioni di Brognoligo e Costalunga a Monteforte d'Alpone e Costeggiola a Soave ha allagato e reso impraticabili molte strade (compresa la Sp 10 della Val d'Illasi a San Zeno) per poi lasciare centinaia di cantine, garage, taverne e scantinati invasi da acqua e fango.

La situazione più grave a Costeggiola, frazione spartita tra i Comuni di Soave e Cazzano di Tramigna: la violenza dell'acqua e segnalazioni approssimative avevano inizialmente fatto pensare alla tracimazione del torrente Tramignola ma a riempire anche oltre i due metri quasi tutti i garage delle abitazioni del quartiere nato attorno a via degli Olmi è stata una violentissima ondata di dilavamento dalla collina che segna il confine tra Soave e Monteforte d'Alpone. Decine e decine le abitazioni colpite verso le quali sono confluite cinque squadre della Protezione civile Ana: ad allertarli la squadra Ana Valdalpone che quando si stava organizzando per correre a prestare soccorso nelle altre zone della provincia colpite prima che il fortunale si abbattesse sull'Est veronese, avevano invece affrontato l'emergenza nelle frazioni di Monteforte.

Qui i problemi sono iniziati circa mezz'ora dopo l'avvio della pioggia trascinata dal forte vento. Per avere un'idea delle dimensioni del problema basta solo dire che l'Alpone, secondo la centralina Arpav di piazza Martiri, è schizzato da 0.37 (delle 18.30) all'1.36 (alle 19) fino al massimo di 1.78 alle 22. Un muro d'acqua in brevissimo tempo ha ingrossato paurosamente il Rio delle Carbonare, che attraversa le due frazioni ma anche lo Scolo Mutti a Monteforte d'Alpone: ci è voluto poco per capire che il peggio aveva colpito proprio la fascia di territorio che, col monte Foscarino di mezzo, separa il versante montefortiano da quello soavese, Costeggiola compresa.

Una frana ha bloccato in casa, in località Coi-Menini (a due passi da Fittà) una famiglia, un'altra frana ha interrotto in più punti la strada del Castellaro che sale proprio a Fittà da Brognoligo. Il Rio delle Carbonare, quando ormai al massimo della sua capacità stava cominciando a far filtrare acqua dall'asfalto del suo ponticello su via della Conciliazione, ha tracimato qualche centinaio di metri a monte. Incapaci di contenere una tale quantità d'acqua anche i piccoli fossi e scoli che affluiscono al Rio hanno riversato nei campi prima, e poi nei quartieri, acqua e fango.

Le aree più colpite sono quelle di via della Pace, quartiere Granzotto, via San Giuseppe Lavoratore, via Conterno, via Mezzavilla, via Fontana Nuova. Appena ci sono state le condizioni sono stati i residenti stessi a darsi da fare per cercare di svuotare decine e decine di garage diventati enormi e profondi laghi: poco dopo le 20 in municipio è stato aperto il Centro operativo comunale (copione ripetuto più tardi anche a Soave): tutti operativi, amministrazione comunale, dipendenti del Comune, polizia locale, carabinieri, Consorzio di bonifica Alta pianura veneta.

Stamattina in molti dei residenti risparmiati dagli allagamenti stanno manifestando la propria disponibilità a dare una mano via social: e sempre via social si stanno organizzando informali squadre di aiuto e soccorso per le famiglie colpite anche a Costeggiola e Cazzano di Tramigna. Per le frazioni di Monteforte la situazione è andata verso la soluzione attorno alla mezzanotte mentre alle 2 Costeggiola era ancora teatro del lavoro di Vigili del fuoco, Protezione civile e mezzi del Comune.

In serata ha cominciato a preoccupare anche l'incredibile aumento del Tramigna e per tutta la notte, alla confluenza di Alpone e Tramigna a ridosso della strada regionale 11, il Genio civile ha approntato un servizio di sorveglianza idraulica. La pioggia non ha mai smesso di cadere per tutta la notte e anche questa mattina e a preoccupare è anche l'innalzamento delle falde che in alcuni casi ha già creato alcune situazioni di rigurgito.

Paola Dalli Cani

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