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Ennio Trivellin
L’orrore
conosciuto
a 16 anni

Ennio Trivellin all’età di 16 anni
Ennio Trivellin all’età di 16 anni
Ennio Trivellin all’età di 16 anni
Ennio Trivellin all’età di 16 anni

Venne rinchiuso nel campo di concentramento di Mauthausen-Gusen che aveva 16 anni: oggi che ne ha 88 anni porta la sua testimonianza di ex deportato «perché non si cancelli la memoria di ciò che è stato e perché le giovani generazioni siano protagoniste attive della loro vita e non indifferenti».

La voce di Ennio Trivellin riempirà domani dalle 20,45 a Montecchia di Crosara il Centro convegni: è lì che la biblioteca civica, col patrocinio del Comune, ha invitato il superstite che ha raccolto da Gino Spiazzi il testimone di presidente dell’Associazione degli ex deportati di Verona.

La vicenda di deportazione di Trivellin, giovane staffetta della Brigata Montanari, è rimasta per oltre mezzo secolo un tabù: lui stesso l’aveva sotterrata nel più profondo dell’animo per continuare a vivere dopo essere riuscito a sopravvivere. Il ritorno sul luogo dell’orrore cinquant’ anni dopo e l’inizio di un lungo e doloroso racconto sono stati le fondamenta di una lunga testimonianza raccolta da Paola Dalli Cani (giornalista dell’Arena) e diventata la biografia Come passeri sperduti. Da qui, dal libro edito a gennaio da Cierre, prenderà il via la serata che ospita anche Andrea Ciresola, l’artista veronese che ha tradotto in immagine artistica le pagine del libro. Il cuore della serata, che si concluderà con una bicchierata assieme ai vini dell’azienda agricola Le Albare, sarà la testimonianza diretta, forte e sofferta, di questo ex ragazzino che a 16 anni scelse da che parte stare.

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