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Emergenza case popolari, sempre peggio

Cresce la domanda di alloggi popolari
Cresce la domanda di alloggi popolari
Cresce la domanda di alloggi popolari
Cresce la domanda di alloggi popolari

Il Consiglio comunale di San Bonifacio è tornato ad affrontare il sempre più pressante problema della carenza di alloggi popolari: sono state quasi 200 le domande presentate all’ultimo concorso per l’assegnazione di questi alloggi, ma solo 18 hanno potuto essere accolte. Per il prossimo concorso, approvato nella stessa seduta dal Consiglio comunale, la situazione è analoga: le prospettive di possibilità di accoglimento non superano i 14-15 appartamenti. Pertanto, ha sottolineato il sindaco Gianpaolo Provoli, è necessario che l’Ater ne costruisca di nuovi. Intanto il Consiglio ha approvato lo schema di convenzione con l’Ater per il prossimo concorso, a seguito della legge regionale che ne ha modificato la procedura e i requisiti per le richieste di case. «DUE SONO le preoccupazioni che sono emerse», ha detto Provoli, «avendo interloquito con il presidente dell’Ater Corsi, il quale ci ha dato non solo sostegno ma anche ampia disponibilità ad andare a fondo di queste tematiche. Innanzitutto la possibilità che ogni cittadino del Veneto possa far domanda in qualsiasi Comune: ciò a mio avviso è una criticità perché è evidente che gli appartamenti pubblici debbano essere in prima battuta destinati ai residenti nei Comuni dove ci sono queste costruzioni, in particolare quei Comuni che hanno una forte richiesta abitativa, come è San Bonifacio». Provoli ha ricordato così che negli ultimi bandi ci sono state circa 200 richieste di appartamenti e alloggi popolari «e siamo riusciti a soddisfarne in quattro anni poco più di una quindicina, suscitando evidentemente delle aspettative di chi faceva domanda a fronte di una disponibilità molto, molto bassa». Ora poi c’è la possibilità che altri cittadini vengano a far domanda nel Comune di San Bonifacio (perché evidentemente è attrattivo dal punto di vista dei servizi): quindi potrebbero aumentare notevolmente le richieste quando la disponibilità effettivamente non c’è. Altro aspetto è quello legato al costo, perché ogni domanda costa all’ente comunale 105 euro; pertanto se la domanda sarà presentata da propri cittadini sarà gratuita, mentre a quelli di fuori comune sarà chiesto un contributo di compartecipazione ai costi burocratici di 100 euro. «LE PROSPETTIVE nei prossimi due anni - che è il tempo di validità di una graduatoria - sono poco più di una decina di alloggi», ha sottolineato il sindaco. «Sono quelli che possono essere immesse nella disponibilità, perché ci sono case vecchie che hanno bisogno di essere ristrutturate e l’Ater sta facendo un lavoro, anche questo importante, di reperimento di fondi per poter risistemare quelle disponibili». Il sindaco ha ricordato che ogni alloggio vecchio, nel momento di un subentro, deve avere tutte le certificazioni, in particolare quelle energetiche e necessita dell’intervento dell’Ater, che ha moltissime richieste ma fondi insufficienti. Il primo cittadino è tornato così a rinnovare la richiesta del Comune di San Bonifacio all’Ater di un investimento per la costruzione di nuove case popolari, richiesta evidenziata dai dati e cioè dal fabbisogno che è in continuo aumento, mentre la disponibilità è decisamente insufficiente per dare una risposta all’emergenza. •

Gianni Bertagnin

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