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Dopo grandine e pioggia
arriva ora lo stato di crisi

Il letto di grandine a Costalunga il 14 maggio
Il letto di grandine a Costalunga il 14 maggio
Il letto di grandine a Costalunga il 14 maggio
Il letto di grandine a Costalunga il 14 maggio

Nubifragi e grandinate del 14 e 15 maggio: Zaia decreta lo stato di crisi per cinque comuni veronesi e cioè Verona, Monteforte d’Alpone, San Bonifacio, Minerbe e Veronella. Comuni, cittadini e imprese avranno qualche settimana di tempo per richiedere al proprio Comune i moduli da compilare per la segnalazione dei danni: entro il 20 giugno le amministrazioni locali dovranno per far arrivare tutta la documentazione in Regione.

Che quello del 14 e 15 maggio fosse stato un fine settimana pesante dal punto di vista meteo se ne erano accorti sia i sindaci ritrovatisi con strade e quartieri allagati sia i tanti cittadini costretti a svuotare scantinati e garage dall’acqua: a San Bonifacio sono stati misurati anche due metri d’acqua in alcune autorimesse e qualcuno ci ha pure rimesso la macchina. Danno effettivo, dunque, che aveva consigliato il sindaco Gianpaolo Provoli a chiedere lo stato di calamità. A fronte dello stato di attenzione emesso dal Centro funzionale decentrato della Protezione civile il 12 maggio, avviso che prefigurava possibili disagi al sistema fognario e alla rete idrografica minore, solo successivamente all’evento è stato possibile fotografare l’effettiva portata del fortunale: tra i 60 ed i 100 millimetri in 48 ore in intervalli da mezz'ora ad una o due ore e tantissima grandine.

Un evento che, proprio con la dichiarazione di stato di crisi è stato ritenuto eccezionale. Nei municipi dei comuni interessati sarà avviata a breve la fase di raccolta dei dati ricognitivi dei danni, cioè la ricognizione di stima che a San Bonifacio è già iniziata, per la quantificazione delle spese di prima emergenza e dei danni sia al patrimonio pubblico che ai beni privati: la Regione mette a disposizione dei Comuni una modulistica da utilizzare per censire le spese di prima emergenza, gli interventi di somma urgenza e gli interventi strutturali urgenti. C'è un modulo apposito per il patrimonio privato ed un terzo modello predisposto invece per le attività economiche e produttive: in questi due casi la stima dei danni avviene per autocertificazione (con indicazione di eventuali coperture assicurative, della misura di risarcimento del danno se riconosciuto dall’assicurazione e premi sostenuti nei cinque anni precedenti) e solo in caso di esito positivo dell’istruttoria (tra gli altri aspetti sarà puntualmente verificato il nesso causa-effetto tra evento e danno) sarà necessaria una perizia asseverata.

Ai beni privati o alle attività che stanno in condomini ci pensa l’amministratore a cui viene messa in capo la preparazione di un unico fascicolo. In caso di ristoro dei danni (ovviamente condizionato alla disponibilità di risorse statali o regionali) è utile ricordare che stime e risarcimento verranno calcolate coi riferimenti del prezzario regionale vigente.

Paola Dalli Cani

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